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Coronavirus, Sboarina incontra le categorie: «Porterò a Roma esigenze nostra economia»

La principale richiesta posta al governo centrale è che gli aiuti riguardino l’intera regione, indipendentemente dalle zone rosse sanitarie, poiché ovunque si registrano sofferenze

Non ci sia distinzione "in zone" per gli aiuti destinati ai territori coinvolti dalla diffusione del "nuovo coronavirus". Il messaggio che emerge dall’incontro, tra politici e associazioni economiche, che si è tenuto a palazzo Barbieri, è chiaro e condiviso. Tutti i comparti economici sono in fortissima sofferenza, questo indipendentemente dalle zone rosse sanitarie, pertanto gli aiuti devono riguardare l’intera regione. Questo è il punto fondamentale su cui i rappresentanti dell’industria, del commercio, dell’artigianato, del turismo e dei servizi che, oggi pomeriggio, hanno incontrato il sindaco, l’assessore alle Attività economiche e i parlamentari veronesi, hanno concordato.

Tra le misure urgenti e necessarie che il sindaco e i parlamentari si sono impegnati a chiedere al governo c’è la richiesta di cassa integrazione in deroga per le aziende. Le imprese, infatti, si trovano senza forniture e in difficoltà a completare il ciclo produttivo: la Cig in deroga è uno strumento utile per superare questo periodo. Altra richiesta è di rinviare le scadenze fiscali perché le imprese, in questo momento, hanno problemi di liquidità. D’altro canto si chiede alla politica un confronto con il mondo delle banche perché favorisca le aziende.

Servono, poi, risorse che permettano la ripartenza e il rilancio della nostra economia. Fra le proposte raccolte oggi di consentire alle Camere di Commercio l’utilizzo delle proprie risorse, attualmente bloccate, per la promozione del territorio, così come i Comuni con la tassa di soggiorno. Si potrebbe accedere ai fondi europei che non sono stati utilizzati e servirebbero sgravi fiscali, qualcuno ipotizza anche un bonus fiscale per chi viene ad investire in Italia. Dal canto suo l’Unione Europea deve tutelare la nostra economia e i nostri prodotti (compresi quelli alimentari che nulla hanno a che far con il coronavirus),imponendo che non ci siano blocchi nei confronti di imprese italiane e tantomeno nei rapporti economici con il nostro Paese.

«L’attenzione verso la salute e la sicurezza dei nostri cittadini è in questo momento, il nostro impegno principale – ha detto il sindaco di Verona Federico Sboarina –. In parallelo, però, dobbiamo lavorare almeno su altri due fronti: per quanto possibile, il ritorno alla normalità dei veronesi in molte azioni quotidiane per sconfiggere l’eccesso di ansia e paura; inoltre azionare tutte le leve disponibili per il sostegno all’economia nel nostro territorio. Da questo incontro, tra politici ed economia, deve prendere il via la rinascita di Verona. Il segno tangibile di questa ripartenza è stata la conferma di Vinitaly. La nostra decisione ha dato una scossa positiva a tutto il Paese. Questo è stato un segnale di fiducia che comunque dobbiamo continuare a coltivare, ognuno per le proprie competenze. In attesa di conoscere gli sviluppi in ambito sanitario, darò seguito a tutte le esigenze emerse oggi in un documento da sottoporre al governo».

«Verona è una città che ha un patrimonio sociale, turistico, produttivo e culturale unico al mondo – ha detto l’assessore alle Attività produttive Nicolò Zavarise – il nostro compito ora più che mai è tutelarlo e valorizzarlo, attraverso una importante comunicazione e promozione delle nostre eccellenze. Serve essere concreti ed immediati e per questo serve l’impegno di tutti. È quanto più necessario creare rete e sinergie per un lavoro di squadra che faccia fronte all’impatto economico che le nostre realtà stanno subendo. In qualità di Assessore con delega al commercio continuerò nella convocazione di questi tavoli di lavoro per aggiornamenti periodici nei confronti delle categorie e per i dovuti riscontri delle misure che saranno messe in atto dalle istituzioni».

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