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Martedì, 23 Aprile 2024
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Verona, coronavirus congela la politica ma non la fa smettere di litigare

Nessuna riunione delle commissioni e fermo anche il consiglio comunale proprio durante i giorni del bilancio di previsione. Maggioranza e opposizioni vorrebbero dare un messaggio di unità, ma ancora non ci riescono

Il coronavirus ha messo sotto pressione la sanità e l'economia veronese, ha congelato la vita sociale e culturale della città ed ha bloccato anche la politica locale. Questi dovevano essere i giorni del confronto fra maggioranza e opposizione sul bilancio di previsione 2020, l'atto amministrativo più importante del Comune, quello con cui si decide come gestire i denaro pubblico.
Dall'amministrazione erano giunta una proposta che ovviamente le forze di minoranza chiedevano di modificare e con discussioni e votazioni il consiglio comunale avrebbe deciso come meglio impiegare i soldi dei cittadini. Ma il coronavirus ha bloccato tutto: non si riuniscono le commissioni e neanche il consiglio comunale. Il bilancio resta in sospeso e si cerca di trovare un accordo tra tutte le forze politiche della città per rendere più rapida la sua approvazione, ma soprattutto per destinare subito delle risorse in favore di aziende e cittadini in sofferenza a causa del coronavirus.
«In questo momento di difficoltà buon senso vorrebbe che la politica trovasse anche a livello locale una via unitaria per dare una prima risposta concreta ai cittadini sorpresi dallo choc di una crisi che è sia sanitaria che economica - ha dichiarato il consigliere di minoranza Michele Bertucco - Gli interventi devono essere tempestivi. Invitiamo dunque tutte le forze politiche ad evitare fughe in avanti e a concentrarsi piuttosto sull'obiettivo di dare ai cittadini un segnale immediato e concreto di supporto e di solidarietà. Dalla manovra di bilancio possono scaturire le prime risorse utili ad affrontare le conseguenze della crisi».
E il consigliere di Traguardi Tommaso Ferrari ha aggiunto: «Bisogna fare di tutto per rilanciare il "marchio Verona", non appena l'allarme sarà rientrato, e prepararsi per dare al nostro tessuto economico e imprenditoriale tutto l'appoggio necessario per aiutarlo a ripartire. Chiediamo che venga costituito un gruppo di lavoro fra maggioranza, opposizioni e categorie economiche della città, per studiare in maniera seria le strategie per rilanciare la città e amministrare i fondi destinati a questo scopo».

E una prima cifra proposta dall'amministrazione comunale per fronteggiare l'emergenza coronavirus è scaturita da una serie di risparmi dei vari assessorati. Si parla di circa 300mila euro, cifra che però è stata giudicata inadeguata da alcuni consiglieri di opposizione. «Ostentano preoccupazione, ma alla prova dei fatti stanziano le briciole a favore dei veronesi - ha dichiarato il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Alessandro Gennari - Si pensi che, solo negli ultimi tre mesi del 2019, il Comune ha incassato quattro milioni e mezzo di euro solo dalle multe. Nel bilancio, di tutta questa urgenza e preoccupazione non c’è traccia».
Le opposizioni non vogliono tirarsi indietro dalla possibilità di presentare un provvedimento unitario e cioè che sia sostenuto da tutte le forze del consiglio comunale, ma non vuole nemmeno rinunciare alla facoltà di avanzare suggerimenti, come fatto dai consiglieri del Partito Democratico Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani: «La crisi attuale non vale 300mila euro, non si affronta con un corrispettivo di 1 o 2 euro per cittadino. La base di partenza non è commisurata nemmeno alle reali capacità del sistema Comune che a maggio dell’anno scorso, in pochi giorni, ha racimolato dalla spesa corrente ben 350mila euro soltanto per sistemare lo stadio Bentegodi. Agsm ha speso 150mila euro soltanto per i festeggiamenti del 120esimo anniversario. Sboarina ha annunciato la volontà di non convocare nessuna seduta del consiglio comunale fino ad aprile: ebbene, se a fronte di questa decisione ci fosse anche la sospensione delle indennità di consiglieri e assessori comunali si potrebbero recuperare altri 250mila euro di risorse da destinare al fondo».

E di fronte alle proposte delle minoranze, i partiti che sostengono l'amministrazione replicano in vario modo.
Leonardo Ferrari (Fratelli d'Italia): «L'importo stanziato l'anno scorso per gli emendamenti dei singoli consiglieri è stato di circa 250mila euro. Quest’anno è cambiato il mondo, anche a Verona c’è un'emergenza economica, quindi l'atto politico responsabile da parte di tutto il consiglio comunale è di destinare analoga cifra agli eventuali aiuti urgenti per fronteggiare gli effetti del coronavirus sul nostro territorio. Inoltre, se la minoranza fosse responsabile capirebbe che approvare subito il bilancio servirebbe ad avere risorse a disposizione per i cittadini».
Mauro Bonato (Verona Domani): «Il PD ha strumentalizzato la situazione e questa strumentalizzazione non ci appartiene».
Daniele Perbellini (Battiti per Verona): «Stiamo colloquiando con tutte le nostre aziende partecipate e con le categorie economiche per concertare un tavolo di lavoro dove ogni realtà economica possano individuare delle azioni congiunte per tentare di raggiungere in qualche modo dei risultati apprezzabili di aiuto per tutte le realtà che andranno economicamente in crisi, siano queste attività imprenditoriali che famiglie».
Stefano Bianchini (Forza Italia): «Ad oggi abbiamo reperito risorse per 300mila euro da tagli agli assessori e abbiamo messo sul tavolo 550mila euro di utili di Agec per la refezione scolastica che ben avrebbero potuto entrare nelle casse comunali, ma la scelta è stata chiara: aiutiamo le famiglie e non facciamo pagare le rette per le mense. A questo va aggiunto il fatto che nel 2020 avremo sicuramente minori risorse dai tributi locali in particolare dall'imposta di soggiorno e dai musei, quindi questo reperimento momentaneo di risorse è da considerarsi al tempo stesso prudente ma pure di coraggio perchè solo con l'equilibrio di bilancio a metà anno avremmo esatta percezione del nostro bilancio».
Paola Bressan (Battiti per Verona): «Non è certamente questo il momento di perdere tempo e rimandare l'approvazione del bilancio. In una situazione come quella attuale, dovremmo essere uniti e dare un segnale importante ai veronesi, destinando nuovi fondi a supporto dei settori e delle categorie in difficoltà».

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