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Contrasto alla ludopatia, PD e Verona Civica: "Misure blande e inadeguate"

Le due forze di opposizione presenteranno una mozione per chiedere interventi più forti per il contenimento del gioco d'azzardo legalizzato

Le misure proposte dall'amministrazione Sboarina per il contenimento del gioco d'azzardo legalizzato sono blande e inadeguate.

Il giudizio è stato espresso dai consiglieri comunali del PD e di Verona Civica che sulla lotta alle ludopatie presenteranno una mozione.

Quello che chiediamo alla nuova amministrazione - dicono i consiglieri Tommaso Ferrari, Carla Padovani, Elisa La Paglia, Federico Benini e Stefano Vallani - è non solo vietare nuovi insediamenti, ma anche una progettualità volta ad indagare realmente le dimensioni del fenomeno e un investimento di risorse affinché personale specializzato possa fare formazione. E che si stenda un regolamento specifico, in cui orari, distanze e limitazioni siano strutturati.

La critica dei due gruppi di opposizione parte dal programma presentato dal sindaco Sboarina e che sul contrasto alle sale slot e al gioco d'azzardo legalizzato promette il divieto di insediamento di nuovi insediamenti. Ma per PD e Verona Civica non è abbastanza perché "non si va al cuore del problema", aggiungono i consiglieri comunali.

Il problema non sta tanto o solo nell'apertura di nuove sale da gioco o sale scommesse - proseguono - ma anche e soprattutto nelle nuove installazioni di singole macchinette in luoghi aperti ad un pubblico generico come bar, tabaccherie e altri esercizi commerciali. Inoltre si tratta di limitare l’attività delle macchinette esistenti. Di queste specificità purtroppo non troviamo traccia in ciò che scrive o dice la giunta di Sboarina che rischia di passare per una giunta distratta o, peggio, amica rispetto al gioco d'azzardo.

L'esempio che PD e Verona Civica propongono è quello del Comune di Bergamo dove: "non solo vi è il divieto di nuove installazioni (anche singole) nelle distanze prefissate - concludono i consiglieri Ferrari, Padovani, La Paglia, Benini e Vallani - ma è presente anche il divieto del rinnovo delle stesse".

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