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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Pfas. Chi ha inquinato, paghi. Approvato un documento in Consiglio regionale

Tra le richieste del Consiglio anche quella di ricevere al più presto i risultati delle analisi sui cibi e sugli abitanti delle zone interessate dalla contaminazione

È stato lungo il dibattito in Consiglio Regionale ieri, 22 marzo, sull'inquinamento da Pfas, problema che riguarda 79 Comuni Veneti tra Verona, Vicenza e Padova. E alla fine di questo lungo dibattito è stata trovata una convergenza per approvare all'unanimità un documento che contiene precisi impegni per la Regione.

Il Consiglio vuole che siano estese le analisi sugli alimenti delle zone contaminate e che si abbiano il prima possibile i risultati sullo stato di salute e sulle analisi del sangue delle persone che vivono in cui è stata rilevata la presenza di Pfas. È necessario inoltre che l'acqua degli acquedotti sia sicura, anche se questo debba comportare il cambiamento delle fonti di approvvigionamento, oltre all'applicazione del piano dell'Arpav per intervenire sulle acque superficiali contaminate. Richiesto anche che il risarcimento per i danni creati dall'inquinamento sia a carico di chi ha creato questo problema. E tra i contenuti del documento approvato anche l'impegno di chiedere al Governo centrale di istituire una soglia certa per la presenza di Pfas nell'acqua.

Durante il dibattito il Governo regionale si è difeso dagli attacchi, ribadendo ancora una volta di non aver sottovalutato il problema e di non essersi lasciato andare a inutili allarmismi. La Regione Veneto è stata l'unica ad aver affrontato seriamente il problema, è stato ripetuto in aula. Approvati gli emendamenti avanzati dal M5S, ma i grillini non si sentono soddisfatti: "La mozione di oggi non basta. Bisogna continuare a lavorare su questo problema nei prossimi giorni. Ci hanno accusato di essere allarmisti. Respingiamo questa accusa: noi siamo fedeli a quanto riportato dai tecnici della Regione, i quali hanno ammesso che siamo di fronte ad una situazione fuori controllo, che le analisi sono da rifare, che abbiamo buttato soldi e tempo". Mentre i tosiani hanno chiesto che la Regione si costituisca parte civile per l’inquinamento da Pfas nelle acque superficiali e sotterranee.

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