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Ritiro dei libri gender, è scontro tra chi parla di censura e chi di prevenzione

L'intenzione espressa nel programma del nuovo sindaco di Verona Federico Sboarina viene osteggiata da più parti, ma si alzano anche voci favorevoli

Sull'argomento non è stata presa ancora nessuna decisione da parte del sindaco Federico Sboarina, ma lo scontro ideologico è già iniziato ed è tutto incentrato su un punto del programma con cui Sboarina è stato eletto: l'intenzione di togliere dalle scuole e dalle biblioteche comunali tutti i libri e le pubblicazioni che promuovono l'equiparazione della famiglia naturale alle unioni di persone dello stesso sesso.

Piccole schermaglie si erano già viste in campagna elettorale, poi ad elezione avvenuta i rappresentanti di editori e bibliotecari hanno scritto una lettera in cui chiedevano al nuovo sindaco di ripensarci e a seguire tante sono state le prese di posizione di associazioni ed esponenti politici di opposizione contro questo punto del programma di Sboarina. Come anche delle voci a favore.

Da una parte chi parla di censura, dall'altra chi parla di prevenzione. Una contrapposizione rappresentata dalle parole di due associazioni, da una parte il Circolo Pink e dall'altra il comitato Difendiamo I Nostri Figli.

"Un figlio ha bisogno di due bravi genitori indipendentemente che siano di sesso diverso o lo stesso - scrivono dal Circolo Pink, una delle voci del mondo GLBTQE - Il nazi-pensiero che vuole la famiglia naturale centro di tutto è un'ideologia che genererà disparità, pregiudizi e discriminazioni. Tutto ciò ci riporta al periodo storico quando sono state emanate le leggi razziali. Questo è il vero nocciolo del problema che si nasconde dietro un programma politico e amministrativo che parla chiaro, il ritorno a una società che invece che accogliere esclude. L'attacco alle libertà di informazione e formazione è chiaro, il nuovo regime è arrivato e ha da subito deciso di farci capire quale direzione ha preso e quale parte della nostra società intende sostenere e riconoscere come soggetto di diritto. Il ritiro dei libri gender, se sarà attuato, è probabilmente la prima azione che la nuova amministrazione veronese intende attuare, dobbiamo aspettarci sicuramente di peggio".

"L'indifferentismo sessuale e l'evoluzione delle nuove tipologie di famiglie nasce da un contesto ideologico che non si può imporre come un dato di realtà - ha replicato Maria Carmela di Martino, referente del comitato Difendiamo i Nostri Figli di Verona - Nelle scuole e nelle biblioteche frequentate dai nostri bambini, indifesi e in formazione, non si può imporre una visione che resta ideologica e quindi non proponibile come modello. Rispetto a soggetti indifesi e in età evolutiva, si deve avere la massima prudenza. Non si tratta quindi di censura, ma di seguire un principio di precauzione che non deve creare smarrimento nelle coscienze dei piccoli, ma rafforzare le certezze basate su dati di realtà. In campo educativo esigiamo, quindi  il massimo rispetto dei soggetti educandi, riconoscendo il primato dei genitori in questo delicato ma fondamentale  ruolo nella società".

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