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Virus e case di riposo veronesi, Bigon: «Serve chiarezza». Il Pd chiede «il commissariamento della Regione Veneto»

Così i deputati Alessia Rotta e Diego Zardini: «Il ministro della Salute commissari la Regione Veneto per la gestione delle case di riposo»

«Lo scorso 9 aprile in sede di commissione consiliare, dietro sollecitazione della sottoscritta, l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin aveva assicurato che entro il lunedì successivo, dunque il 13 aprile, si sarebbero conclusi gli accertamenti in tutte le case di riposo venete», esordisce così in una nota la consigliera regionale del Partito democratico Anna Maria Bigon che poi aggiunge: «Alla fine della presente settimana, giungono tuttavia ancora segnali di allarme e preoccupazione da due importanti strutture del Veronese come il Centro servizi "Sacro Cuore" di Mezzane, gestita dall’Istituto Sorelle della Misericordia con ospiti quasi tutti positivi e 19 operatori positivi, e dall’Ipab "Maria Gasparini" di Villa Bartolomea, con 36 decessi su 68 ospiti».

Secondo quanto sostiene la consigliera regionale del Partito democratico Anna Maria Bigon, il personale sarebbe «in qualche caso ancora in attesa di ricevere i risultati dei tamponi o anche soltanto la necessaria fornitura di dispositivi, gli ospiti terrorizzati e i famigliari in ansia». La stessa consigliera dem ha poi indicato altre Rsa nel Veronese che, a suo avviso, meriterebbero approfondimenti: «Ricordiamo anche Sommacampagna con 15 decessi su 70 ospiti, - spiega la consigliera Anna Maria Bigon - e Pescantina con 66 positivi su 92 ospiti. Oltre al caso di Legnago ed altri già conosciuti».

La consigliera regionale Anna Maria Bigon ha quindi spiegato di aver pronte «due interrogazioni distinte», facendo seguito a «quella del 12 marzo in cui veniva chiesta la messa in sicurezza di operatori ed ospiti», chiedendo dunque in questo caso «all’assessore Lanzarin di spiegare i motivi che avrebbero impedito di effettuare gli accertamenti promessi nelle strutture sopra citate. Forse Verona non è più Veneto? - domanda con una punta di polemica l'esponente dem Anna Maria Bigon - Chiedo inoltre di cominciare a fare chiarezza sulla gestione dell’emergenza nelle case di riposo veronesi e venete».

Rotta e Zardini: «Il ministro della Salute commissari la Regione Veneto»

La consigliera Bigon non è l'unica esponente del Pd a chiedere che venga fatta luce sull'argomento, anzi a muoversi sul piano nazionale sono anche i parlamentari veronesi dem, in particolare i deputati Alessia Rotta e Diego Zardini che, in una nota congiunta, chiedono senza mezze parole: «Il ministro della Salute commissari la Regione Veneto per la gestione delle case di riposo». Gli onorevoli Diego Zardini e Alessia Rotta si dicono in una nota «sempre più preoccupati per il moltiplicarsi del numero di focolai di coronavirus e di decessi nelle case di riposo della regione» e definiscono la situazione «un’emergenza nell’emergenza». Così prosegue la nota firmata dai due esponenti Pd: «Nel Veronese ci sono case di riposo dove in pochi giorni la metà degli ospiti sono morti. In questi luoghi temiamo che il virus si stia diffondendo in maniera incontrollata e, - ribadiscono i deputati Zardini e Rotta - nonostante le numerose segnalazioni degli operatori sanitari, dei dipendenti delle strutture, dei sindaci e alcune interrogazioni in Consiglio regionale, la situazione non migliora».

«Chiediamo l’intervento del governo perché la situazione è grave ed è necessario tornare a garantire la sicurezza degli ospiti e degli operatori delle case di riposo del Veneto. - continuano gli onorevoli Rotta e Zardini - I test rapidi messi in atto non danno risultati corretti sugli anziani poiché spesso accade che i primi test siano negativi, - sottolineano ancora gli esponenti dem Zardini e Rotta - ma già dopo qualche giorno si manifesta la positività a causa del rallentamento del sistema immunitario degli anziani che non evidenzia l’immediata formazione di immunoglobine seppur in presenza del virus». Il deputato Diego Zardini nei giorni scorsi ha presentato anche un’interrogazione al ministro della sanità, Roberto Speranza, chiedendo «se non ritenga opportuno l’invio immediato di ispettori per constatare, valutare e indirizzare l’operato a tutela e sostegno di pazienti e operatori nel campo delle case di riposo in provincia di Verona».

Valdegamberi: «Dal Pd affermazioni surreali»

A stretto giro di replica sono quindi giunte le affermazioni del consigliere regionale Stefano Valdegamberi, eletto nella circoscrizione veronese per la Lista Zaia ma oggi nel Gruppo Misto in Regione Veneto, il quale ha spiegato: «Trovo surreali le affermazioni di alcuni esponenti del Pd veronese che cercano di addossare la responsabilità alla Regione dei problemi legati al coronavirus sorti in alcune case di riposo. Vorrei ricordare che tra i primi responsabili della mancanza di dispositivi di protezione individuale degli operatori all'interno delle case di riposo, - incalza Valdegamberi - sono stati proprio il governo e la Protezione civile nazionale. Perché non hanno  lasciato importare i dispositivi di protezione per i cittadini e le case di riposo invece di andare a requisirli negli aeroporti italiani? Perché non siete andati a comperarli come era vostro compito? Il virus - conclude nella sua nota il consigliere Valdegamberi - si blocca solo con adeguate protezioni che voi non permettete nemmeno di trovare e di acquistare».

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