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Politica Saval / Via Marin Faliero

Ex Casa colonica al Saval, quale futuro? Il Comune promuove un incontro per gli enti del terzo settore

«Ci auguriamo che sia una chiamata a tutte le associazioni di Verona, ma non solo. - ha detto l'assessore Sandrini - Una modalità nuova tra pubblica amministrazione e associazioni che siamo certi porterà benefici alla comunità e alle associazioni»

«I lavori all’ex Casa Colonica al Saval saranno ultimati nei primi mesi del prossimo anno, ma l’amministrazione è già attiva per coinvolgere quante più realtà del terzo settore nella sua futura gestione a servizio della comunità veronese». Così si legge in una nota del Comune di Verona che sottolinea l'obiettivo di «generare una nuova realtà, attraverso un’operazione sociale unica nel suo genere e di importante supporto al quartiere, che per anni si è impegnato per il recupero di questo luogo». Proprio a questo fine si rivolge l’incontro pubblico in programma lunedì 18 marzo, dalle ore 18, nella sede della terza circoscrizione, in via Sogare 3, presso la sala consiliare Turazza Cimarrusti. A breve, infatti, l'amministrazione comunale fa sapere di voler avviare una procedura per manifestazione d'interesse al fine di individuare enti del terzo settore per la co-progettazione e la gestione dell’immobile dell’ex Casa Colonica Saval, presente in via Marin Faliero 42/44, e della sua area verde pertinenziale.

Nel corso dell'incontro gli assessori all’edilizia civile Tommaso Ferrari, al decentramento Federico Benini e al terzo settore Italo Sandrini illustreranno alla cittadinanza l'intervento di riqualificazione in atto, presentando l'avviso di prossima pubblicazione. Saranno presenti all’incontro anche il presidente della terza circoscrizione Riccardo Olivieri e i responsabili del progetto di riqualificazione. «L’edilizia civile sta seguendo i cantieri della casa colonica - ha spiegato l’assessore Tommaso Ferrari -, che verranno ultimati i primi mesi del prossimo anno. L’apertura darà uno spazio nuovo al quartiere e l’intervento dovrà essere sostenuto in termini gestionali e di rapporto con il pubblico». L'assessore Italo Sandrini ha quindi aggiunto: «Si tratta di una delle prima esperienze a livello nazionale che si avvalgono della riforma del terzo settore. Ci auguriamo che sia una chiamata a tutte le associazioni di Verona, ma non solo. Una modalità nuova tra pubblica amministrazione e associazioni che siamo certi porterà benefici alla comunità e alle associazioni stesse».

Casa Colonica - Incontro 18 marzo 2024 : Locandina ufficio stampa Comune di Verona

A sua volta l’assessore Federico Benini ha sottolineato: «Una giornata importante perché il tema è all’attenzione delle amministrazioni da lungo tempo, coinvolgendo negli anni anche la cittadinanza che ha messo in atto varie iniziative di sensibilizzazione. Verrà recuperato uno spazio completamente abbandonato che troverà finalmente vita nuova. L’area verde circostante verrà riconfigurata anche con la costruzione di un piccolo anfiteatro, per tenere vivo il quartiere con attività ricreative e culturali nel periodo estivo». Il presidente della terza circoscrizione, Riccardo Olivieri, ha infine dichiarato: «Oggi si lancia una call to action alle associazioni del Terzo settore per pensare ad una gestione dell’immobile a servizio della cittadinanza. È un grande risultato frutto di un grande lavoro dell’amministrazione: l’ex casa colonica sarà la casa dei cittadini, che in questi anni si sono fatti promotori del suo recupero. La valorizzazione dei quartieri passa anche attraverso la riqualificazione dei luoghi di aggregazione».

Il progetto d'intervento all'ex Casa colonica

Secondo quanto annunciato dal Comune di Verona, nell’edificio che è appunto in fase di riqualificazione, troveranno spazio una biblioteca, un info point, un’infermeria e un bar, per un luogo che «diventerà punto di rifermento delle realtà e associazioni che a vario titolo sono protagoniste nel quartiere». Ampia partecipazione sarà inoltre riservata ai residenti del Saval, che da diversi anni chiedevano di togliere questo luogo dallo stato di degrado e abbandono.

«Se pur non di pregio architettonico, - spiega una nota del Comune - l’edificio è comunque vincolato dalla Soprintendenza come immobile significativo dell’edilizia rurale. La progettazione ne ha quindi previsto la tutela estetica, mantenendo l’aspetto attuale della Casa, che invece verrà completamente rifatta nelle parti strutturali interne e negli elementi di consolidamento, tetti e solai compresi.

Per quanto riguarda il lotto 1, i lavori riguardano  il rinforzo e il consolidamento delle strutture perimetrali per la messa in sicurezza dell’edificio, la demolizione e il rifacimento dei solai e delle murature interne. Ancora, la realizzazione di una nuova copertura e la ristrutturazione di tre spazi al piano terra che saranno i primi ad essere fruibili dalla comunità. L’intervento per il lotto 1 ha un costo complessivo di «circa 1 milione 150 mila euro, parte del quale finanziato con fondi Ue collegati al progetto S.T.E.P.S.». Il lotto 2 riguarda invece la rifunzionalizzazione del secondo e terzo piano dell’edificio. Per questa seconda parte dei lavori è necessario «un altro milione di euro, interamente a carico del Comune».

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