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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Patrizia Bisinella accusa Federico Sboarina di "maschilismo", ma a risponderle è la moglie

Polemiche infinite tra la candidata sindaco Patrizia Bisinella e l'altro aspirante alla poltrona di primo cittadino Federico Sboarina, tacciato di maschilismo dalla "morosa di Tosi", alla quale ha però risposto Alessandra Canova: "È peggio strumentalizzare un'altra donna"

"Elezioni all'italiana", se mai qualcuno dovesse avere un giorno la bizzarra idea di realizzare un film sulle Amministrative di Verona 2017, ci permettiamo di suggerirgli queto titolo. Sì, perché la campagna elettorale che ormai volge verso la sua fase discendente con l'approssimarsi del mese di giugno, rischia ogni giorno che passa di ridursi sempre più ad attacchi personalistici, là dove non familistici, che ben poco hanno a che fare con l'interesse della cittadinanza.

L'ultima polemica in ordine di tempo, è quella scoppiata sui social tra la candidata di "Fare!" Patrizia Bisinella e l'esponente di quello che viene definito il "centrodestra non tosiano" l'Avv. Federico Sboarina. Quest'ultimo durante l'appuntamento del 17 maggio a Veronamercato con i circa 3mila sostenitori presenti, aveva lanciato la classica "frecciatina" ai rivali e in particolare all'attuale primo cittadino veronese: "Di certo io fra dieci anni non candiderò mia moglie...".

Il riferimento era ovviamente alla scelta compiuta da Flavio Tosi, impossibilitato a candidarsi lui stesso per la terza volta, di presentare la propria "morosa" quale candidata alla poltrona di sindaco. E quest'ultima, considerato l'eco delle parole di Sboarina, ha postato sul proprio profilo Facebook la sua replica piccata, chiamando a sua volta in causa la consorte di Federico Sboarina: "Ecco la mia risposta all'uscita di ieri a quel 'gentiluomo' di Sboarina...! Sono convinta che Alessandra, moglie di Federico Sboarina, sia capace di determinarsi da sola nel proprio percorso di vita, professionale o altro, forse anche meglio del marito, - scrive Bisinella che poi prosegue - le auguro di incontrare le stesse opportunità di affermazione che ho avuto io, senza che sia suo marito a decidere cosa può o non può fare. Quella di ieri (17 maggio ndr) non è infatti una caduta di stile, quanto il segno vero del maschilismo strisciante di Sboarina verso il mondo femminile. Per lui il lavoro e impegno delle donne non conta. Io ho dimostrato in tutto il mio percorso di vita professionale e politico quanto valgo. E sarà la gente a decidere".

Questa volta però, alla candidata tosiana Bisinella che già in passato aveva denunciato atteggiamenti "sessisti" nei suoi confronti da parte dei rivali del centrodestra, non ha risposto altri che la stessa moglie di Sboarina, Alessandra Canova, la quale sul suo profilo personale Facebook ha scritto usando toni sarcastici: "Ringrazio pubblicamente la senatrice Bisinella per avermi aperto gli occhi. Ci tengo però a rassicurarla sul fatto che io ho le spalle larghe e la voce grossa (con buona pace del Fede) e una vita professionale autonoma ricca di soddisfazioni oltre che di notevoli sacrifici. Penso che peggiore di un presunto maschilismo sia senz'altro il tentativo da parte di una donna di strumentalizzare un'altra donna. Detto questo, mi rimetto le antinfortunistiche e torno in cantiere a fare il mio mestiere!".

A rincarare ulteriormente la dose di polemica, è poi arrivato il commento del consigliere comunale Ciro Maschio che sempre via social ha scritto: "Chapeau ad Alessandra Canova (moglie di Federico Sboarina) per la risposta al banale attacco della sempre arrogante maestrina Bisinella (morosa di Treviso di Flavio Terzo Mandato Tosi)".

La domanda che ci poniamo è molto semplice: cosa ha a che vedere tutto questo con la vita dei veronesi? Se di "maschilismo" o "femminismo" i vari candidati sindaco desiderano parlare, ben venga, ma lo facciano prima delle polemiche, intavolando discussioni serie all'interno dei loro gruppi, dove le differenze di vedute, forse, sono ben più grandi di quanto non appaia a un primo sguardo, ma soprattutto lo facciano spiegando cosa propongono attivamente, nel concreto, per ridurre le disuguaglianze di trattamento (sociali, lavorative etc.) che tutt'oggi, purtroppo, ancora persistono tra le donne e gli uomini.

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