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Politica Stadio / Piazzale Olimpia

Per l'uso del Bentegoni, Hellas e Chievo in debito con il Comune per 6 milioni

Il PD attacca: «Davvero le due società riuscirebbero a sborsare i canoni milionari per contribuire a ripianare gli investimenti dei finanziatori del nuovo stadio?». E Bertucco incalza: «Debito scandaloso e inaccettabile»

Lo stadio Bentegodi di Verona è di proprietà del Comune e le due società Hellas Verona e Chievo Verona per utilizzarlo devono pagare dei canoni di concessione. Ma sono in regola con i pagamenti? La domanda l'ha posta il consigliere comunale del Partito Democratico Federico Benini al settore Sport e Tempo Libero del Comune di Verona e la risposta è stata negativa. Al 22 marzo 2021 risulta che il Chievo deve ancora pagare 3.031.907,44 euro, mentre l'Hellas ha un debito di 2.761.344,00. Sommando le due cifre, si sfiorano i 5,8 milioni di euro che mancano alle casse comunali.

Il debito delle due società calcistiche nei confronti del Comune torna utile al PD per contrastare il progetto del nuovo stadio, quella Nuova Arena che dovrebbe sorgere entro la fine del 2024 al posto del Bentegodi, in Piazzale Olimpia. Al progetto del nuovo stadio dovrebbero però collaborare sia l'Hellas che il Chievo. «Richiamiamo il sindaco al principio di realtà - hanno affermato i consiglieri Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani - Sarebbero Hellas e Chievo, con tutto il rispetto, le società su cui punta il piano economico finanziario presentato dai proponenti del nuovo stadio? Davvero Chievo ed Hellas riuscirebbero a sborsare canoni milionari per contribuire a ripianare gli investimenti dei finanziatori che anticiperebbero i soldi per la ricostruzione ex novo del nuovo stadio? Rinunciando alle poltrone Vip, agli introiti extra dello stadio e ad altre attuali fonti di entrata? La realtà è che non esiste nulla di quanto ventilato finora: non ci sono gli investitori, non ci sono i soldi, le previsioni di entrate da bar, ristoranti ed hotel che verrebbero realizzati nell'ambito del nuovo stadio erano largamente sovrastimate già prima del Covid e sono del tutto inaffidabili oggi in epoca Covid. Chiediamo di ritirare un project financing che appare scritto sulla sabbia. Togliamo questa spada di Damocle dalla testa del quartiere Stadio, che con la realizzazione di una simile struttura verrebbe rivoluzionato e soffocato dal traffico».

Più circoscritta al debito con il Comune dei due club è la critica del consigliere comunale Michele Bertucco: «I cittadini tirano la cinghia ma pagano tasse e bollette fino all’ultimo centesimo. È dunque scandaloso e inaccettabile che società professionistiche che pagano ingaggi milionari a dei giocatori di calcio si permettano di accumulare debiti milionari verso il Comune di Verona per l'utilizzo delle strutture pubbliche. Per il Chievo è già scattata l'ingiunzione di pagamento e il giudice ha acconsentito al pignoramento di beni per un valore di 3 milioni di euro circa. Sono anni che le due società sportive non pagano l'affitto dello stadio. Al solito due pesi e due misure: ci sono cittadini più uguali di altri. Le somme non pagate gridano vendetta in un periodo in cui tutti i cittadini sono chiamati a fare dei sacrifici per portare fuori il Paese dalla crisi che ad un tempo è sanitaria ed economica. Sicuramente ci sono cittadini e categorie che potrebbero beneficiare di queste somme se soltanto fossero pagate e se il comune fosse in grado di redistribuirle».

E l'ingiunzione di pagamento adottata nei confronti del Chievo è uno scudo utilizzato dall'assessore alla sport Filippo Rando, il quale si è difeso assicurando l'impegno dell'amministrazione nella riscossione dei debiti accumulati dalle due società. Impegno che ha previsto anche le vie giudiziarie per ottenere dai club gialloblù i soldi dovuto alla collettività.

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