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Martedì, 23 Aprile 2024
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Di Dio, Facebook ed Ente Fiera, Benini: "I suoi sono giudizi inopportuni"

Il consigliere comunale del PD ha presentato un'interrogazione per le esternazioni che Vittorio Di Dio pubblica sul suo profilo social. "In qualunque azienda privata attenta alla propria immagine, Di Dio sarebbe stato richiamato"

Un'interrogazione con cui si chiede all'amministrazione comunale di Verona di valutare l'opportunità di segnalare a Verona Fiere le posizioni espresse su Facebook dal dirigente Vittorio Di Dio, responsabile delle relazioni esterne dell'ente fiera, ente di cui il Comune di Verona è socio di maggioranza relativa. A depositare l'interrogazione è il consigliere comunale del Partito Democratico di Verona è Federico Benini che ha dichiarato: "Di Dio nella vita privata è libero di dire, fare e pensare ciò che vuole, purché non violi la legge. Ritengo però che per un dirigente di un ente a maggioranza pubblica la libera espressione delle idee dovrebbe rispondere a criteri di misura e sobrietà".

Sul suo profilo Facebook, Di Dio è solito esprimere giudizi tanto pesanti quanto inopportuni in merito a vicende di cronaca amministrativa e su contenuti di una certa sensibilità politica - prosegue Benini - Passa dagli auguri di compleanno al duce il 29 luglio (naturalmente guardandosi bene dal nominarlo esplicitamente) al definire "sfigata" l'atleta azzurra di origine nigeriana Daisy Osakue, vittima di una aggressione, fino al prendere le difese del consigliere Bacciga, al centro di un'inchiesta con l'ipotesi di violazione delle legge Mancino. Chiedo quindi all'amministrazione comunale se queste modalità di espressione rispondono all'immagine che la Fiera di Verona deve trasmettere e se Verona Fiere si senta rappresentata in maniera adeguata da tali espressioni. Io credo che in qualunque azienda privata attenta alla propria immagine, Di Dio sarebbe stato immediatamente richiamato.

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