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Spettacoli in Arena, il sindaco si lamenta ma D'Arienzo lo gela: «Protocollo insufficiente»

Il senatore Pd giudica «insufficiente» il protocollo stilato da Fondazione Arena per gli spettacoli e polemizza con il sindaco circa la richiesta di portare da mille a 3 mila il numero massimo di spettatori: «Non è imprescindibile per gli spettacoli programmati ad agosto»

«Basta con la narrazione che collega la mini-attività da fare ad agosto all’ampliamento dei posti disponibili in Arena a 3.000. È falso far credere che si riparte solo in quel modo. Ed è assurdo anche solo giocare su decisioni che hanno motivazioni scientifiche, come le restrizioni per il pubblico, che, peraltro, saranno riviste alla luce dei dati epidemiologici di giugno. Non credo sia una questione economica. Cambia poco da mille a tremila spettatori». Ad affermarlo con toni piuttosto polemici è il senatore veronese del Partito democratico Vincenzo D'Arienzo, il quale in una lunga nota svolge un vero e proprio controcanto rispetto all'invocazione sul tema da parte del sindaco di Verona Federico Sboarina.

Il primo cittadino scaligero da tempo va chiedendo a gran voce di modificare il numero massimo consentito di 1.000 spettatori per gli spettacoli dal vivo. La norma è stata inizialmente inserita nel Dpcm tuttora vigente, ma è stata anche due giorni fa ribadita dal documento prodotto dalla Conferenza delle Regioni nel quale sono contenute le linee guida per la ripresa di pressoché tutte le attività, ivi comprese quelle "ricreative". «Abbiamo mandato dieci giorni fa al ministro il nostro protocollo sanitario di 74 pagine, - ha dichiarato ieri il sindaco Sboarina - coinvolto i parlamentari che si sono adoperati, altre istituzioni si sono impegnate, e siamo ancora così. Se tutto questo non è stato abbastanza convincente, passiamo ad altre azioni. Chiederò alla nostra comunità scientifica, che ha esponenti di prim’ordine, una valutazione sanitaria dei numeri che abbiamo presentato. Mi devono spiegare e giustificare perché il nostro anfiteatro, che con il palco centrale contiene fino a 15 mila spettatori, - ha poi concluso il sindaco di Verona - non può ospitare più di mille persone, garantendo tutte le norme di sicurezza sia per il pubblico che per gli artisti».

Il senatore Pd D'Arienzo pare avere però un'altra visione sull'argomento e, anzitutto, sottolinea come i soldi per gli spettacoli di agosto si potrebbero trovare indipendentemente dal numero di spettatori: «Tra i soldi che la Fondazione riceverà dal Fondo Unico dello Spettacolo ed i "risparmi" sopraggiunti a seguito della sospensione della stagione e la messa in cassa integrazione del personale (almeno fino al 13 giugno), - argomenta il sentatore Vincenzo D'Arienzo - le risorse (20 milioni di euro?) ci sarebbero per sostenere i pochi spettacoli previsti».

Lo stesso D'Arienzo nella sua requisitoria non si accontenta però di evidenziare tutto questo, ma affronta anche il tema del "protocollo" che secondo il sindaco Sboarina sarebbe già pronto da tempo ed utilizzabile, ma che l'esponente Pd giudica invece non adeguato allo scopo: «Visto che il sindaco punta molto sul protocollo redatto dalla Fondazione Arena, - spiega il senatore VIncenzo D'Arienzo - allora va detto che quel documento è insufficiente. Lo è perché tratta solo quello che serve fare all’interno dell’anfiteatro. Da questo punto di vista è buono, ma per essere completo dovrebbe anche fissare le azioni da fare "oltre" l’Arena. La gestione degli spettatori per lo spettacolo dal vivo inizia dai percorsi di affluenza in città e finisce al deflusso. In mezzo ci sono i tratti dedicati anti assembramento, i punti di raccolta, il sostegno medico, il supporto fisiologico, insomma serve un protocollo che metta insieme più cose e più competenze».

Se non è una vera e propria bocciatura di quel menzionato documento di 74 pagine che il sindaco di Verona ha inviato al ministro Franceschini più di dieci giorni addietro e che, si presume, il senatore D'Arienzo abbia avuto modo di visionare, ebbene poco ci manca. Lo stesso senatore Pd batte sempre là dove il dente duole e infine conclude: «Il protocollo dovrebbe farlo il Comune di Verona che dovrà mettere al tavolo sia la Fondazione Arena sia l’autorità sanitaria locale in modo che tutte le azioni necessarie siano affrontate compiutamente. Sono convinto che un documento simile darebbe a tutti noi uno strumento maggiore per portare avanti la richiesta di ampliare i posti a disposizione, pur riconfermando che non mi pare che sia un nodo imprescindibile per lo svolgimento degli spettacoli programmati ad agosto».

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