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Aspettando l'apertura della biblioteca civica (e dei musei): «A Verona la cultura dorme»

La riapertura della biblioteca civica di Verona è rimandata a data da destinarsi. Traguardi: «Grave segnale, è una delle poche grandi biblioteche del Veneto a non aver riaperto»

Annunciata inizialmente per il 18 maggio, poi rinviata al 25 maggio a causa, pare, della difficoltà nel reperimento dei plexiglass divisori per garantire sicurezza agli utenti e al personale, infine la riapertura della biblioteca civica di Verona è stata ufficialmente rimandata a data da destinarsi. Così, ad oggi martedì 26 maggio, si legge infatti sul sito web ufficiale: «Le biblioteche del Comune di Verona e il Centro Audiovisivi stanno predisponendo le misure di sicurezza necessarie per evitare il contagio Covid-19 per utenti e i lavoratori. Comunicheremo la data esatta della riapertura delle Biblioteche quanto prima». Insomma, la riapertura della biblioteca civica di Verona che avrebbe dovuto essere il primo segnale della ripartenza del settore culturale in città è invece finito con il diventare un "caso". Volendo sdrammatizzare, con una battuta forse fin troppo scontata, potremmo dire che se c'è un libro da accostare all riapertura della biblioteca civica, ebbene, questo parrebbe essere proprio En attendant Godot.

C'è anche però chi la mancata riapertura l'ha presa molto sul serio, tanto da farne una vera e propria polemica politica. Si tratta del Gruppo Cultura del movimento civico Traguardi (rappresentato in Consiglio comunale da Tommaso Ferrari) che all'interno di una nota spiega: «"L'apertura della biblioteca civica è un bel segnale", "La Civica è il primo presidio culturale che torna dal vivo", aveva annunciato qualche settimana fa l'assessore Briani, ma purtroppo ancora una volta dietro ai toni trionfali dell'amministrazione si nascondeva il nulla. La data di riapertura era fissata per il 18 maggio, ma siamo al 25 e la Civica resta chiusa. Un segnale grave, soprattutto considerato che si tratta di una delle poche grandi biblioteche del Veneto a non aver riaperto. Eppure tutto possiamo dire, ma non che sia mancato il tempo per organizzarsi, specie perché il servizio per ora sarebbe limitato a prestito e riconsegna».

Pietro Trincanato, presidente di Traguardi, ha quindi aggiunto: «Il lungo sonno della Civica, e più in generale della cultura a Verona, è un segnale allarmante, tanto per i moltissimi utenti, soprattutto studenti delle scuole e dell'università, che avrebbero urgente bisogno di questo servizio avvicinandosi il periodo degli esami. Ma anche per i lavoratori, che ad oggi sono ancora lasciati privi di notizie certe sulla ripresa delle attività, e per tutti i cittadini: la Civica è un presidio culturale importante, ma non basta ripeterlo per valorizzarla. Siamo ormai a fine maggio, - prosegue Pietro Trincanato nella sua requisitoria - e le giustificazioni sono finite: il tempo per approntare i protocolli c'era, e se tante attività private si sono date da fare, sostenendo sforzi e costi extra, per arrivare puntuali all'appuntamento con la riapertura, le Istituzioni cittadine avrebbero dovuto avere la medesima solerzia, non foss'altro per infondere fiducia ai cittadini».

A Verona non è poi solo la biblioteca civica che al momento resta chiusa. Così come infatti viene spiegato sul portale dei musei e monumenti civici, anche questi ultimi sono per il momento non accessibili e, ufficialmente, ancora non è stata divulgata alcuna data per la riapertura. L'unica comunicazione fornita al riguardo è quella che il primo monumento a poter essere nuovamente accessibile al pubblico dovrebbe essere l'Arena: «Per la sicurezza di tutti serve ancora un po' di pazienza. - si legge sul sito web dei musei civici di Verona - Stiamo lavorando intensamente per garantire, agli operatori e al pubblico, l'accesso in sicurezza alle nostre sedi. I numerosi adeguamenti previsti per legge, come la circolazione interna del pubblico in entrata e in uscita, il distanziamento, i dispositivi di protezione e le nuove modalità per l'acquisto dei biglietti d'ingresso, sono in corso d'opera e verso la fine del mese di maggio sarà possibile dare avvio ad una progressiva apertura delle nostre sedi iniziando dall'Arena».

Fatte salve tutte le effettive difficoltà del caso nell'applicazione dei protocolli e, dunque, il comprensibile dilatarsi dei tempi, è pur sempre vero che guardandosi attorno in altre città le cose stanno andando più celermente. Nella città di Brescia sono stati riaperti il museo di Santa Giulia, così come la Pinacoteca Tosio Martinengo già la settimana scorsa e la cosa ha richiamato anche l'attenzione di Sky che vi ha dedicato un servizio. L'accesso resta contingentato per un massimo di 15 persone per volta, ma è sicuramente stato un bel segnale di ripartenza dopo l'emergenza coronavirus, così come da imitare anche a Verona potrebbe essere l'idea di consentire i primi giorni per i cittadini residenti l'ingresso gratuito nei musei che, mano a mano, verranno riaperti. Va comunque ricordato che l'amministrazione comunale scaligera ha già annunciato diverse iniziative in programma per la ripresa delle attività, quali ad esempio degli abbonamenti a prezzi simbolici per i cittadini ed anche delle visite guidate ad hoc per riscoprire i quartieri e i luoghi nascosti di Verona e poter così tornare ad essere "turisti nella nostra città".

Riapertura al pubblico del Museo di Santa Giulia: esecuzione del Silenzio fuori ordinanza, a seguire di una  Sarabanda e di un Gioia di Georg Friedrich Händel - video Facebook Fondazione Brescia Musei

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