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L'analisi del voto locale. Tosi trionfante: "Vinti tutti gli scontri diretti con la Lega"

Sale il M5S, scende il PD. Salvini è soddisfatto del risultato in Veneto, ma il sindaco di Verona è il più raggiante di tutti: "Abbiamo vinto in 14 Comuni nel veronese e siamo in vantaggio a Bovolone"

E dopo il giorno delle elezioni arriva il giorno delle analisi. Dopo aver visto chi ha vinto e chi ha perso, si cerca di dare un significato ai numeri. Ha incominciato l'onorevole veronese Mattia Fantinati, con parole che hanno sottolineato la crescita dei consensi a livello nazionale e locale del Movimento 5 Stelle. La prestazione del PD è sintetizzata da due risultati, la vittoria del segretario provinciale Alessio Albertini, neo sindaco di Belfiore e la sconfitta, ammessa con serenità, di Federico Vantini che è rimasto fuori dal ballottaggio a San Giovanni Lupatoto. E a livello regionale i consensi sono in calo. Luci e ombre dunque, come per la Lega Nord che ne veronese brinda alle vittorie inaspettate di Tregnago e Roverè e non mostra rimpianti per le sconfitte in altri Comuni come Nogara e Buttapietra. Il leader Salvini è però soddisfatto per il risultato ottenuto a livello regionale, con la Lega che ottiene 8 sindaci in più rispetto a prima.

Chi invece si mostra come trionfatore a livello locale è Flavio Tosi con Fare!. Il sindaco di Verona analizza così i risultati provinciali: "Col nostro movimento e con una serie di liste civiche, ci siamo presentati in 20 Comuni su 24. Abbiamo vinto in 14 e il quindicesimo successo arriverà auspicabilmente al ballottaggio di Bovolone, dove il candidato che abbiamo sostenuto ha rifilato 17 punti di scarto alla Lega. Negli scontri diretti la Lega nel veronese è arrivata quasi ovunque dietro: ad Affi (dove abbiamo ottenuto oltre il 70%), Arcole (dove il candidato di Fare! ha doppiato quello della Lega), a Bonavigo, Castagnaro, Cerro, Colognola, Grezzana, Garda, Isola della Scala, Nogara, Pastrengo. Qualche Comune, la Lega, se l'è aggiudicato, gliene rendiamo atto: 4. Soprattutto dove pur di vincere si è alleata col tanto vituperato Partito Democratico, a Isola Rizza e a Tregnago (dove tra l'altro ha fatto vincere il candidato democratico ma non è riuscita a far eleggere neanche un proprio consigliere). Niente di male, ci mancherebbe, ma non erano loro quelli del mai con Renzi? Per non parlare del resto del Veneto, dove tra sconfitte e ballottaggi raggiunti per un pelo, la banda di Salvini si sta leccando le ferite. Come a Rovolon (Padova), dove il candidato che abbiamo sostenuto ha preso 10 punti in più di quello leghista, oppure a Montegrotto (+22% sul candidato leghista) o ad Albignasego, dove abbiamo vinto col sestuplo dei voti della Lega, o a Grantorto. Coi nostri candidati abbiamo sfiorato la vittoria a Montagnana e a Vigodarzere. La Lega ha vinto solo a Cittadella (18%) e a Montagnana".

Infine, tutti i partiti hanno dato la colpa degli insuccessi alla frammentazione. Il ritornello ripetuto da tutti è stato: "Abbiamo perso dove eravamo divisi". È dunque iniziata la caccia alle alleanze, con un occhio già al 2017 quando in palio ci sarà la poltrona di sindaco di Verona.

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