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Alta Velocità, via ai cantieri "entro l'anno". Gennari: "Sarò un sindaco No Tav"

All'annuncio di Ferrovie Italiane sulla partenza dei lavori, è arrivata la risposta del candidato sindaco M5S a Verona: "Sono convinto che il sindaco debba essere innanzitutto il garante della salute dei suoi cittadini"

"L’alta velocità a Verona? Si può fermare quello che rischia di essere uno scempio, per quanto riguarda i cantieri e il rischio per la salute".

È quanto dichiara Alessandro Gennari, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle all’indomani dell’annuncio, da parte delle Ferrovie dello Stato, dell’avvio dei cantieri tra Brescia e Verona "entro l’anno". A dirlo è stato l'amministratore delegato Renato Mazzoncini, che poi ha affermato che nel 2018 partiranno invece i lavori sulla Verona-Padova. 

"Siamo l’unico movimento presente alle elezioni comunali - assicura Gennari - che su questo tema ha una visione netta e senza compromessi. Seguirò l’esempio di tanti sindaci a Cinque Stelle che si stanno impegnando con ogni strumento a cambiare quella che è un’opera inutile e potenzialmente devastante. Nella nostra città, i cantieri sarebbero estremamente impattanti: si creerebbe una situazione analoga, se non peggiore, rispetto a quella di Italia ’90. Con un’aggravante: si andrebbe a scavare nelle poche aree verdi rimaste, tra cui la fascia delle risorgive. C’è il rischio, inoltre, che lo scavo per la ghiaia possa essere effettuato nelle vicinanze delle falde. Sono convinto che il sindaco debba essere innanzitutto il garante della salute dei suoi cittadini: ai Veronesi non servono opere colossali che distruggono il territorio, ma più collegamenti ferroviari. Un chilometro di Tav costa 80 milioni di euro. Pensiamo a quante opere indispensabili per il nostro territorio potremmo realizzare con quelle risorse: dalla variante alla statale 12 al collegamento ciclabile del 'ring scaligero', per non parlare della metropolitana leggera di superficie per collegare l'aeroporto alla città".

Del tema si è parlato anche venerdì sera, nella sala civica della Settima Circoscrizione. Ad intervenire, tra gli altri, Erasmo Venosi consulente per i comitati No - Tav, Manuel Brusco, consigliere Regionale del Movimento 5 Stelle. A fare il punto sulla situazione nazionale, c'erano il senatore Vito Crimi e il deputato Mattia Fantinati.

"Il consiglio che mi sento di dare agli amministratori - ha detto Crimi - è 'mai fermarsi'. I risultati arrivano, come hanno dimostrato gli attivisti in Val di Susa. Continueremo ad opporci alle opere inutili, costosissime e che non portano nessun beneficio ai cittadini. Da bresciano ho sotto gli occhi l’esempio della Brebemi, costata uno sproposito e tutt’ora deserta. Il Tav è un’opera che risale nell’ideazione a trent’anni fa e che non risponde più alle esigenze attuali".

"Il Tav non è solo un problema a livello ambientale - sostiene Fantinati - ma anche dal punto di vista economico. È un’opera che non sta semplicemente in piedi: tutti i calcoli effettuati tengono conto di una crescita costante - che negli ultimi anni non c’è stata - del Pil, correlata a un’ancora maggiore crescita delle merci. Sono previsioni che sono state smentite sia dalla congiuntura economica che dal progresso tecnologico, così come ha perso progressivamente importanza il corridoio Est-Ovest, su cui dovrebbe viaggiare l’alta velocità in transito sulla pianura padana a favore di quello Nord-Sud".

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