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Nubifragio di settembre, allarme dal PD: «Niente soldi per il Veronese»

«Il 27 febbraio scorso è stato emanato il decreto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che ripartisce risorse finanziarie per investimenti strutturali ed infrastrutturali finalizzati alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico. Ma i comuni veronesi sono esclusi»

I parlamentari del Partito Democratico di Senato e Camera hanno interrogato il presidente Giuseppe Conte per sapere se per le calamità avvenute nel territorio veronese l'1 e 2 settembre 2018 sono previste risorse finanziarie per risarcire famiglie e imprese per i danni subiti; se le risorse che saranno destinate comprenderanno i finanziamenti per le opere di prevenzione che i comuni veronesi hanno previsto; e le motivazioni di un eventuale mancato stanziamento di fondi per il Veronese.
Nel frattempo, i gruppi consiliari del PD presenteranno nei consigli comunali degli enti interessati un ordine del giorno affinché i sindaci intervengano insieme a sostegno della destinazione dei fondi.

Azione politica su più livelli del Partito Democratico di Verona che dal Parlamento ai consigli comunali vuole sapere perché per i comuni veronesi colpiti dall'alluvione dello scorso settembre non sono stati previsti finanziamenti. «Il 27 febbraio scorso è stato emanato il decreto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che ripartisce le risorse finanziarie stanziate dalla legge di bilancio per la realizzazione di investimenti strutturali ed infrastrutturali finalizzati alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico nonchè all'aumento del livello di resilienza delle strutture e infrastrutture colpite da gravi eventi calamitosi - fanno sapere dal PD - Dai beneficiari delle risorse, il decreto esclude i comuni di Verona, Negrar, S. Pietro in Cariano, Colognola ai Colli, S. Martino Buon Albergo, Zevio, Belfiore, Soave, Monteforte D'Alpone, Cazzano di Tramigna e Illasi, colpiti da eccezionali avversità atmosferiche nei giorni 1 e 2 settembre 2018 e per i quali, la Regione del Veneto aveva dichiarato lo stato di crisi e chiesto lo stato di emergenza, poi decretato dal Consiglio dei Ministri il 17 gennaio scorso».

Perché il Governo ha escluso Verona? Sono in corso procedure per stanziamenti mirati? Queste le domande che gli esponenti democratici chiederanno all'esecutivo nazione. «Condividiamo la fondata la preoccupazione dei tanti residenti, famiglie e imprese, nei territori colpiti e dei relativi enti locali di fronte all'incertezza se i gravi danni subiti saranno compensati economicamente - concludono i dem - Per Verona servono anche risorse per realizzare interventi di prevenzione».

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