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Pubblico impiego. Alessia Rotta: "La riforma attaccherà furbetti e fannulloni"

La deputata PD difende i provvedimenti del Governo Renzi dallo scetticismo dell'assessore Toffali e chiede di attendere il varo nuovo testo unico sul pubblico impiego

"L'assessore Toffali si sbaglia. È vero che il decreto sui licenziamenti disciplinari non c'entra nulla con le valutazioni dei dipendenti, ma dovrebbe ben sapere che la riforma della pubblica amministrazione non si ferma qui".

La deputata PD veronese Alessia Rotta difende il nuovo provvedimento varato dal governo che per permette di sospendere in 48 ore un dipendente pubblico colto a truffare sulla presenza in servizio e di licenziarlo in 30 giorni. L'assessore Enrico Toffali non si era mostrato convinto sull'efficacia della misura varata dal Governo Renzi. Per Toffali la misura andava a colpire i cosiddetti furbetti del cartellino, quelli che timbrano e poi se vanno per i fatti loro invece di lavorare. Per l'assessore veronese però il provvedimento non tocca gli scansafatiche (pochi per fortuna nel Comune di Verona), i lavoratori pubblici che compiono il loro lavoro con estrema lentezza.

Alessia Rotta però chiede di attendere il varo del nuovo testo unico sul pubblico impiego. "In quel decreto - scrive la deputata del PD - verranno trattati tutti i temi finora irrisolti dalla legge Brunetta: procedimenti disciplinari, reclutamento, valutazione. Il governo ha detto più volte che semplificherà le procedure per il salario accessorio e lo distribuirà con valutazioni differenziate tra i dipendenti. Sia sul fronte dei provvedimenti disciplinari (finora troppo farraginosi) che della valutazione (finora data positivamente a pioggia) le leggi del centrodestra hanno fallito. Con il nuovo testo sul pubblico impiego arriverà la svolta e non vi sarà più posto per furbetti e fannulloni".

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