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"LiberaItalia", incontro con Guy Verhofstadt: la visione europeista di Flavio Tosi e Bisinella

Il leader di "Fare!" e la candidata sindaco Bisinella hanno incontrato il presidente dell'Alde Group al Parlamento Europeo: "Salvini e Grillo - ha affermato Tosi - sono solo delle persone che dicono cose che sanno essere impraticabili, dire di uscire dall'euro è da cialtroni"

In centinaia, sabato 6 maggio, al Teatro Carcano di Milano, per l’evento “LiberaItalia. Europa, Fisco e Giustizia. Idee per liberare l’Italia da populismo, statalismo, giustizialismo”, organizzato dalla Fondazione Einaudi, con Flavio Tosi, sindaco di Verona e segretario di Fare!, Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica, e Guy Verhofstadt, presidente dell'Alde Group al Parlamento Europeo. L’appuntamento è servito per gettare le basi per un nuovo progetto.

Patrizia Bisinella, candidata sindaco per la coalizione di Centrodestra Fare-Lista Tosi, proprio ieri a Milano, a margine della manifestazione “LiberaItalia” promossa dalla Fondazione Einaudi ha incontrato lo stesso Guy Verhofstadt, presidente di Alde, l’Alleanza dei Liberali e dei Democratici del Parlamento Europeo.

Al centro del colloquio le opportunità che l’Unione Europea deve tornare a garantire alle Comunità locali: «Ho spiegato al presidente Verhofstadt le caratteristiche della nostra candidatura, supportata da ben otto liste del Centrodestra, e la necessità che una visione liberale, pragmatica, attenta ai bisogni dei singoli, aperta al futuro sia calata anche nelle amministrazioni locali. È quello che noi intendiamo fare, dopo i dieci anni di buona amministrazione Tosi, rilanciando anche una presenza dell’Unione Europea nelle nostre città: l’Europa non deve essere soltanto un controllore, quanto un’Istituzione dinamica, vicina ai cittadini, capace di creare sviluppo, di migliorare assieme alle Amministrazioni del territorio la qualità della vita nelle città europee, intervenendo soprattutto nelle aree più periferiche e dal maggior disagio. Questa è la nostra visione alternativa alle proposte del Centrosinistra e antagonista ai messaggi sovranisti, populisti dei diversi movimenti che – dai 5Stelle alla destra radicale – puntano più ad alimentare paure che ad offrire soluzioni concrete, giorno dopo giorno».

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Flavio Tosi, al quale è stato affidato l’intervento di chiusura dei lavori di "LiberaItalia", ha esordito dicendo che «se ci troviamo oggi a dire quello di cui parlava Berlusconi nel ’94 vuol dire che la seconda Repubblica ha fallito».

«Dobbiamo creare un’offerta seria e credibile – ha detto ancora il segretario di Fare! -. Salvini e Grillo sono solo delle persone che dicono cose che sanno essere impraticabili: loro non vogliono governare, sanno quello che potrebbe succedere se lo facessero. Abbiamo visto cos’è accaduto con Tsipras, che ha vinto dando tutte le colpe dei disastri greci all’Europa, ma se hai una spesa insostenibile è colpa tua e non è colpa dell’Europa. Un altro esempio di risultato di questo tipo l’abbiamo visto in Gran Bretagna con la Brexit: qualcuno dice che l’Inghilterra sta bene, ma intanto la sterlina ha perso più del 10 percento solo per aver votato che andranno fuori dall’Unione Europea, vuol dire che tutto quello che hanno vale il 10 percento in meno. Una scelta suicida, una cosa che l’Italia non si può permettere. Ma sono cose che fanno i cialtroni della politica: antepongono la poltrona all’interesse nazionale. L’interesse nazionale è di rimettere in piedi il Paese, con delle riforme che servono. La flat tax al 15 percento e dire di uscire dall’euro è da cialtroni. In Italia, facendo crescere il debito pubblico si è comprato il consenso, ma ora è normale che l’Europa chieda il controllo del debito pubblico. Perché se salta un grande Paese europeo come l’Italia va giù tutto. Eppure le colpe di oggi non sono dell’Europa, ma della politica italiana».

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«Abbiamo sostenuto il Sì al Referendum, siamo in quel 15 percento di elettori di centrodestra all’interno del 40 percento che ha sostenuto il Sì perché volevamo le riforme per questo paese – ha poi concluso Flavio Tosi -. Chi ha fatto propaganda per il No l’ha fatto per tornaconto elettorale, chi cavalca il malcontento lo fa solo per fini elettorali. Noi non siamo quelli del tanto peggio tanto meglio, noi dobbiamo creare un’alternativa credibile al centrosinistra. Questo il nostro compito, è il compito che spetta all’area liberale».

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