All'interno della ala veronese di Forza Italia la notizia è giù stata commentata e ora anche due membri del Partito Democratico dicono la loro sulla scelta da parte di Silvio Berlusconi del deputato Alberto Giorgetti come futuro candidato sindaco alle elezioni comunali di Verona del 2017.

Su L'Arena, il segretario provinciale e quello cittadino del Pd, Alessio Albertini e Orietta Salemi, dichiarano: "Giorgetti sindaco? L'ennesimo scatto sul predellino di Berlusconi, che ci riporta alla memoria l'accordo di Bardolino. Per Verona ha avuto allora inizio una storia che si è protratta di fallimento in fallimento ed è ormai arrivata alla sigla di chiusura, con lo scontro senza quartiere che si sta consumando tra ex amici, pronti a farsi fuori tra di loro. Visto il precedente, diciamo: anche no, grazie. È la logica della trita politica, quella dei nomi scelti nelle segrete stanze, sulle spalle dei Veronesi, delle decisioni calate dall'alto e dei giochi di poltrone tra partiti. Una logica di cui Verona oggi paga ancora le conseguenze e che lasciamo volentieri a un centrodestra che conferma così di essere fuori dal tempo. Come Pd stiamo facendo un percorso opposto e ne siamo orgogliosi. La candidatura a sindaco, per la quale stiamo già scaldando i motori, non verrà decisa nelle ville di Milano o nelle aule romane, ma per noi deve nascere da un processo partecipato di ascolto e confronto, deve essere l'esito di una grande mobilitazione di idee di uomini e donne che vivono i problemi della città, ma che credono anche nelle sue straordinarie risorse. Un processo che si farà con i Veronesi e in cui si parlerà di programmi e idee per Verona. Un processo aperto alle tante anime e forze civiche della nostra città. Solo così si può arrivare ad un progetto concreto e forte, con un programma e un profilo di governo credibile e affidabile".