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Politica

"Alberghi cari? Lipocrisia di Riello"

"Riello non pontifichi sulle tecniche alberghiere"

Se io fossi una persona prudente, probabilmente sarei ancora presidente degli albergatori e del Consorzio di promozione turistica, e di fronte alle esternazioni in Settima Commissione comunale del presidente dell'Ente Fiere cercherei di abbozzare e calmare le acque, come mi aspetto faranno i rappresentanti degli albergatori cittadini. Quello che invece faccio fatica a sopportare è che si metta a pontificare di tecnica alberghiera chi, del settore, ha poco o punto esperienza.

E se l'argomentazione che gli alberghi di Verona sono troppo cari soprattutto nei periodi di fiera, periodica fino alla nausea, viene dal rappresentante di un ente che non disdegna di far pagare gli spazi espositivi più cari nelle occasioni di maggiore importanza, così comportandosi esattamente come la vituperata categoria, mi chiedo quale sia l'autorevolezza della critica. Non ci sto ad ascoltare dichiarazioni che  contrabbandano come un successo per la città il numero di accesso di visitatori e sorvola sulle critiche e sul gradimento degli espositori, di cui gli albergatori sono, inopinatamente, gli ascoltatori. Lo stesso ente che ha stracciato un accordo pluriennale di sinergia nell'accoglienza degli operatori e dei loro ospiti in cambio di un sistema di prenotazione, autonomamente gestito, sul quale lucra una commissione agli albergatori medesimi. Perchè se la Fiera vuole fare business sulla prenotazione delle camere può farlo legittimamente, evitando però l'ipocrisia di sostenere che tutti gli operatori di Verona devono fare sistema per migliorare l'appetibilità della destinazione.

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