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Agsm, l'ex presidente Croce si sente tradito ma resta in maggioranza

Il leader di Verona Pulita parla di «falsità e menzogne» contro di lui. Mentre l'opposizione attacca il sindaco Sboarina. PD: «Ammetta l'errore». Tosi: «La morale di Sboarina è a targhe alterne»

Tradito. È così che si sente Michele Croce dopo il decadimento del consiglio di amministrazione di Agsm e quindi dopo la fine della sua presidenza. Croce è ora presidente di Agsm solo formalmente, in attesa di una nuova nomina da parte del sindaco Federico Sboarina. Ed è proprio Sboarina il traditore agli occhi del leader di Verona Pulita, il quale ieri, 16 marzo, in piazza Bra ha ribadito che contro di lui sono state scritte «falsità e menzogne».

Croce è stato accusato di spese eccessive per consulenze e per la festa dei 120 anni di Agsm. «Nell'ultimo anno le consulenze di Agsm sono diminuite del 30%», ha dichiarato Croce, mentre le spese dei 120 anni dell'azienda sarebbero state coperte in larga parte dagli sponsor. È stato detto che la sfiducia del cda di Agsm sarebbe stata motivata da una relazione del collegio sindacale, «una relazione che non c'è», ha detto Croce. Gli unici due fatti che avrebbero minato la fiducia di sindaco e consiglieri sarebbero stati gli incarichi agli avvocati Tirapelle e Scapini. «Il sindaco sostiene che io non gli avrei comunicato questi incarichi - ha spiegato Michele Croce - Anche queste sono bugie».
Venendo meno queste motivazioni, agli occhi di Croce resta plausibile un solo perché capace di spiegare il perché della sua rimozione: macchinazioni politiche, ovvero una strategia pensata da chi vorrebbe salire sulla poltrona di presidente di Agsm.

Ma se Croce e Verona Pulita si sentono traditi, loro non vogliono passare da traditori. E quindi ieri, oltre ai chiarimenti espressi da Croce, è stata anche ribadita la permanenza di Verona Pulita all'interno della maggioranza. Soltanto che nulla potrà ora più essere come prima e quindi ogni atto sarà valutato attentamente dal consigliere comunale Gianmarco Padovani, che dunque non garantisce più un pieno appoggio alle iniziative dell'amministrazione.

E dopo aver appreso la versione di Michele Croce, «l'unica posizione che ancora non abbiamo sentito in questa crisi è quella del sindaco che ci raccontava la favola secondo cui si sarebbe limitato a prendere atto della sfiducia espressa dal cda nei confronti dell'ex presidente di Agsm». A scriverlo sono i consiglieri comunali del Partito Democratico di Verona Elisa La Paglia, Federico Benini e Stefano Vallani

Croce lo avevamo già visto all'opera in Agec - hanno proseguito i consiglieri PD - Oggi come allora si è distinto per personalismo e disinvoltura nello spendere i soldi dei cittadini mancando tuttavia gli obiettivi aziendali: fusione in tempi ragionevoli con Aim; chiarire gli obiettivi della trattativa con Ascopiave e A2A; razionalizzazione della struttura e contenimento dei costi; moderazione nello spendere i soldi delle bollette dei cittadini.
Oltre ad ammettere l'errore di questa scelta, Sboarina dovrebbe essere onesto con i cittadini, e farsi garante davanti alla città che i pasticci su consulenze inutili e spese sontuose non dovranno più accadere né in Agsm né in nessun'altra azienda pubblica. Altrimenti significa che è stata soltanto una prova di forza tra alleati giocata sulla pelle delle aziende.

E per l'ex sindaco di Verona Flavio Tosi: «La defenestrazione di Croce è pretestuosa ed è conseguenza di una lotta di potere interna alla maggioranza. Sboarina prima copriva Croce, ma adesso per una lotta di potere e di careghe ecco che improvvisamente si accorge delle consulenze del leader di Verona Pulita. Ci troviamo con uno Sboarina che oltre a essere un sindaco immobile nell'amministrare la città, è anche ipocrita dal punto di vista morale. Una morale quella di Sboarina a targhe alterne, a seconda delle convenienze politiche e poltronare».

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