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Agsm tra partnership future con A2A e le tante polemiche nel presente

Tosi definisce l'eventualità di un'aggregazione tra Agsm ed A2A «un delitto contro la città», mentre Mauro Bonato dichiara senza remore: «Diventiamo schiavi di Milano»

La partita di Agsm parrebbe ancora da svilupparsi nel concreto, ma attualissime sono già le polemiche sollevate da molti dei consiglieri di minoranza a Palazzo Barbieri. L'ex sindaco di Verona Flavio Tosi non usa mezzi termini, definendo l'obiettivo della la grande aggregazione di Agsm con A2A «una scelta sbagliatissima, una svendita» che «sul piano industriale e strategico» sarebbe addirittura «un delitto contro la città». 

In un comunicato stampa datato 20 dicembre dell'azienda A2A detenuta dai Comuni di Milano e Brescia, si poteva leggere: «Agsm Verona, Aim Vicenza e A2A hanno sottoscritto un termsheet relativo ad un percorso in esclusiva, che si concluderà entro il 30 giugno 2020, finalizzato allo studio di una possibile partnership strategica con l'obiettivo di creare un player di riferimento nel Triveneto». 

Tanto è bastato per scatenare le reazioni critiche dei consiglieri comunali di minoranza a Verona. Non solo Tosi, infatti, si è espresso in modo molto duro. Ad avere più di un dubbio è anche Mauro Bonato, il quale ha commentato così la vicenda: «Pensavo fossimo su "Scherzi a parte" - ha dichiarato Bonato, consigliere comunale di Prima Verona - dopo aver saputo delle nozze tra A2A, Agsm e Aim. Credo che i nostri padri, che avevano pensato ad Agsm come il patrimonio di Verona si stanno rivoltando nella tomba. Di fatto, - ha poi sentenziato il consigliere Bonato - diventiamo schiavi di Milano. Siamo sicuri che questa sia la strada giusta?».

In una nota a firma dei segretari provinciale e cittadino del Partito democratico di Verona Maurizio Facincani e Luigi Ugoli, oltre che dei componenti il gruppo consiliare comunale Pd Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani, sono state anche in questo caso avanzate alcune perplessità circa l'eventuale operazione: «Affermare che A2A sia l’unica anima gemella possibile per Agsm, - spiegano gli esponenti Pd - l’unica azienda sul mercato delle multiutility a disporre delle risorse di cui necessitiamo ad esempio per chiudere il ciclo dei rifiuti, non solo è poco credibile nel merito, ma contraddice tutto quanto è stato finora detto e fatto dal punto di vista del metodo. È inoltre - si legge sempre nella nota del Pd - una decisione potenzialmente svantaggiosa e rischiosa perché preclude ad Agsm le possibilità che solo il confronto di mercato può dischiudere, e fa calare un alone di ombra sull’intera operazione».

Molto severa anche l'analisi operata da parte del consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco: «Il voto del Cda di Agsm di ieri (20 dicembre ndr) - ha affermato Michele Bertucco - allarga la strada che sta portando la più grande azienda pubblica di Verona direttamente nelle braccia di Milano e dei lombardi. A Verona non sappiamo neanche che fine farà Amia, - ha quindi concluso il consigliere comunale Michele Bertucco - se verrà scorporata o meno dal gruppo Agsm. Stanno giocando con il futuro di un migliaio di famiglie dei lavoratori del gruppo».

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