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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Agec, Motta non è più il direttore generale. Tosi: "Scelta che lascia allibiti"

La giunta Sboarina ha sciolto il contratto di lavoro per "insanabili vizi di legittimità", denunciati a suo tempo dal consigliere comunale Michele Bertucco

Il contratto di lavoro tra l'attuale direttore generale Agec Cristina Motta e l'azienda speciale risulta affetto da insanabili vizi di legittimità che impongono lo scioglimento del contratto stesso e l'avvio di una procedura di selezione per la nomina di un nuovo direttore generale.

Questo è il succo di una delibera di giunta del Comune di Verona che di fatto solleva Cristina Motta dall'incarico di direttore generale dell'Agec in seguito alle polemiche sulla sua legittimità cominciate più o meno nel 2015. Polemiche alimentate anche dal consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco che ricorda che "l'allora presidente Agec Galli Righi fece diffondere un avviso di selezione pubblica per il ruolo di direttore generale per poi presentarsi il giorno della scadenza, a domande arrivate, in consiglio di amministrazione dell'azienda per mettere ai voti la riconferma, senza selezione, della dottoressa Motta". Ricostruzione negata dallo stesso Galli Righi, che ricorda che sulla vicenda non ci fu nessuna sentenza del Tar avversa alla decisione del cda di Agec. Quindi, dal punto di vista giuridico amministrativo non c'è stata nessuna censura sull'operato di Agec. Per questo, agli occhi di Galli Righi, la scelta fatta dall'attuale giunta ha solo un connotato politico e non sostanziale sulla vicenda.

Dello stesso parere chi governava la città all'epoca dei fatti e cioè l'ex sindaco Flavio Tosi.

Fu la nostra amministrazione ad introdurre lo spoil system per i cda delle aziende controllate, inserendo nello statuto del Comune la clausola di decadenza dei cda stessi insieme al sindaco - scrive Tosi - Ma dallo spoil system per i vertici di nomina politica, alla decapitazione della dirigenza non asservita alla nuova amministrazione ce ne passa. La decisione di Sboarina di annullare a distanza di anni la nomina, avvenuta attraverso una pubblica selezione, della dottoressa Motta lascia allibiti.

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