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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Lungadige Antonio Galtarossa

Riva Acciaio, l'incontro in Prefettura: "Gli stabilimenti devono riaprire subito"

Al tavolo si sono seduti le istituzioni cittadine, l'azienda e le organizzazioni sindacali, che lanciano un appello al Governo affinché si esca da questa situazione

L'incontro che si è svolto ieri in Prefettura, e che ha visto coinvolte le istituzioni cittadine, l'azienda e le organizzazioni sindacali, si è concluso con messaggio piuttosto chiaro: stringere i tempi per Riva Acciaio.

L'attività delle sette aziende bloccate nei giorni scorsi, tra cui quella di Verona, deve ripartire al più presto: questo l'appello lanciato al Governo, che ora cercherà le vie più idonee per uscire da questa situazione. Sono 429 i lavoratori che rischiano il posto nel capoluogo scaligero e che nei giorni scorsi hanno fatto sentire la loro voce occupando ponte San Francesco e con una manifestazione in piazza dei Signori.

"Il tavolo ha condiviso la necessità e l'urgenza di far continuare la produzione degli stabilimenti, perché un'azienda attiva può creare proventi utili per il territorio e per il risanamento dell'area di Taranto - ha dichiarato il prefetto Perla Stancari alla stampa locale al termine dell'incontro - È opinione comune, inoltre, che la cassa integrazione non sia sufficiente per risolvere il problema. Abbiamo fiducia nel governo, che possa prendere i provvedimenti più idonei per far ripartire il ciclo produttivo".

Un decreto 'Salva Riva', creato sulla base di quello fatto per l'Ilva, magari sbloccando i conti correnti, che finora avevano consentito allo stabilimento veronese di proseguire nella propria attività, o un commissariamento: l'incontro non ha dato le risposte, quanto meno in termini di provvedimenti. "Sarà il governo a stabilire quali strumenti utilizzare per raggiungere il risultato e il risultato dev'essere la ripresa urgente dell'attività" ha concluso il prefetto. 

"Il provvedimento Ilva aveva tre obiettivi: tutelare l'ambiente, la salute e il lavoro, ma se non c'è lavoro, ne risentono anche la salute e l'ambiente. Abbiamo deciso di riunirci anche giovedì prossimo, perché l'obiettivo di questo tavolo non è solo dimostrare sensibilità nei confronti di questo problema, ma risolverlo. La cassa integrazione non deve essere vista come una soluzione: la priorità è far ripartire la produzione immediatamente, perché l'azienda e tutto l'indotto possono subire dei danni non recuperabili. L'auspicio è che il governo faccia presto. Ciò che sta accadendo rischia di togliere competitività al Paese, demotivando le aziende estere che potrebbero essere interessate a investire in Italia". Con queste parole il presidente di Confindustria Verona, Gianluca Pedrollo, ha commentato l'attuale situazione.

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