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Verona, PD: «Blackout dei bus la notte di Capodanno: anacronistico»

«Non pretendiamo che Atv improvvisi una programmazione notturna, toccherebbe invece al Comune farsi carico di assicurare, per tutta la notte e con propri fondi, almeno i principali collegamenti con il centro storico», hanno detto Benini e La Paglia

L’ambizione di Verona di diventare una città europea, crocevia di cultura e divertimento, si scontra ancora una volta contro l’inadeguatezza delle politiche locali, che non forniscono i servizi elementari, come il trasporto pubblico, in occasione di una delle principali festività del periodo natalizio come il Capodanno.

Sono Elisa La Paglia e Federico Benini, del gruppo consiliare del Partito Democratico di Verona, a commentare gli orari dei bus urbani ed extraurbani per le festività natalizie, con il servizio che nella notte di San Silvestro si concluderà alle ore 20. 

L’amministrazione vuole la piazza piena fino all’alba, ma poi ciascuno si arrangi a tornare a casa con mezzi propri.
Il blackout dei bus a Capodanno, con le corse sospese a partire dalle otto di sera, è quanto di più anacronistico si possa immaginare.
Non pretendiamo che Atv improvvisi una programmazione notturna, toccherebbe invece al Comune farsi carico di assicurare, per tutta la notte e con propri fondi, almeno i principali collegamenti con il centro storico.
L’esperienza di ingorghi di auto e di patenti ritirate per accesso di consumo di alcol dovrebbe far ritenere questa misura buona e necessaria anche sotto l’aspetto della sicurezza e del benessere dei cittadini.
Ma è più facile convocare un consiglio comunale sui petardi, comprare i cani antidroga con fondi ministeriali, che progettare dei servizi validi per i cittadini…

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