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Politica Borgo Trento / Piazzale Aristide Stefani

“Oltre 500 veneti sono affetti da Sla ma mancano le strutture, che fa la Regione?”

Giovannna Negro, Andrea Bassi, Stefano Casali e Maurizio Conte, hanno presentato un'interrogazione alla giunta regionale per chiedere se sul territorio siano presenti strutture specializzate in questa terribile malattia

I consiglieri tosiani Giovannna Negro, Andrea Bassi, Stefano Casali e Maurizio Conte hanno presentato oggi, 25 gennaio, l’interrogazione dal titolo: “Sindrome laterale amiotrofica (Sla) - una patologia neurodegenerativa subdola che colpisce oltre 500 persone in veneto. Esistono strutture con personale e dotazioni qualificate per l’assistenza?

“Nel 2011 – spiegano i tosiani – erano 295 le persone in Veneto affette dalla Sclerosi Laterale Amiotrofica conosciuta anche come “Morbo di Lou Gehrig”, “malattia di Charcot” o “malattia del motoneurone”, e oggi sono oltre 500. Una malattia rara – proseguono i quattro - neurodegenerativa progressiva con una caratteristica che la rende particolarmente drammatica: pur bloccando gradualmente tutti i muscoli, non toglie la capacità di pensare e la volontà di rapportarsi agli altri. La mente resta vigile ma prigioniera in un corpo che diventa via via immobile”.

“La Regione ha istituito il “Tavolo SLA” per analizzare e monitorare l’evoluzione della malattia – proseguono i consiglieri - e tutti gli aspetti legati alla vita delle persone che ne sono affette, senza dimenticare i riflessi sulla vita dei familiari che con il devolvere della patologia devono assistere i malati 24 ore su 24. E’ quindi necessario ed urgente individuare delle strutture che si prestino ad assistere i malati di Sla, qualificate e con una dotazione organica idonea”.

Due le domande che i tosiani rivolgono alla giunta con l’interrogazione a risposta scritta:

  1. Se intenda convocare il Tavolo Sla per monitorare e gestire la situazione degli oltre 500 veneti affetti da questa terribile patologia;
  2. Se intenda porre in essere delle azioni tese ad individuare ed accreditare strutture nuove o esistenti per la cura e l’assistenza delle persone affette da questa terribile patologia.

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