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"Progetto Archeologia": nove anni di risultati presentati in Provincia

Nata nel 2004, l'iniziativa coinvolge gli studenti del liceo scientifico "Leonardo Da Vinci" di Cerea ed ha portato alla luce la necropoli dell'Età del Bronzo , una delle più significative dell'Italia settentrionale

Oggi, nella Sala Rossa del Palazzo Scaligero, l’assessore alla Cultura e Beni Ambientali Marco Ambrosini ha illustrato il resoconto delle attività di scavo realizzate nell'ambito del “Progetto Archeologia”. Erano presenti Paolo Marconcini, sindaco del Comune di Cerea, Federica Gonzato, responsabile territoriale area orientale della provincia di Verona per la  Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, Luciano Salzani, direttore del Nucleo operativo della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Verona, Laura Donà, responsabile interventi educativi Ufficio Scolastico provinciale, Luisa Zanettin, dirigente dell'Istituto Statale di Istruzione “Leonardo da Vinci” di Cerea, Girolamo Paparella, responsabile e tutor studenti del “Progetto Archeologia – Il Castello del Tartaro”, Stefano De Pietri, Consorzio di Bonifica Valli Grandi e Medio Veronese.

IL PROGETTO - Nato nel 2004, il “Progetto Archeologia” ha portato alla luce la necropoli dell'Età del Bronzo, una delle più significative dell'Italia settentrionale. Gli scavi sono sostenuti dalla Regione del Veneto, dalla Provincia di Verona, dal Comune di Cerea e dall'Ufficio Scolastico Territoriale di Verona. Questo è stato il nono anno consecutivo di scavi, con l'impegno sul campo che si svolge nel mese di ottobre mentre la pulitura e catalogazione deio reperti avviene nei mesi successivi a scuola. 

I RISULTATI - Il progetto è realizzato in collaborazione con il Nucleo operativo di Verona della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto e vede la partecipazione di alcune classi di studenti del Liceo Scientifico dell'Istituto Statale di Istruzione “Leonardo Da Vinci” di Cerea. Gli studenti coinvolti, circa trecento nel corso dei nove anni di attività, hanno partecipato ad annuali campagne di scavo archeologico che si sono svolte presso la necropoli dell'età del bronzo di Castello del Tartaro, il più importante complesso funerario dell'età del Bronzo nel veronese e uno dei più significativi dell'Italia settentrionale. I risultati scientifici ottenuti spaziano dal rinvenimento di oggetti (urne cinerarie, corredi funebri, ornamenti) e di sepolture di inumati, all'acquisizione di nuovi dati relativi alle dimensioni originarie del sito del Castello del Tartaro. I risultati ottenuti presentano, inoltre, un notevole valore storico-antropologico, soprattutto in relazione alle modalità di svolgimento del rito funebre. Il progetto ha permesso agli studenti di sperimentare anche un approccio didattico e metodologico empiristico, fondato sull'esperienza sul campo e di avvicinarsi in maniera innovativa allo studio della storia.

DICHIARAZIONI - L'assessore Ambrosini: “È una soddisfazione illustrare i risultati ottenuti in questi nove anni di attività nell'ambito del “Progetto Archeologia”, non solo per il valore storico, antropologico e scientifico dei dati raccolti e dei resti rinvenuti durante le campagne di scavo, ma anche per l'occasione offerta a centinaia di studenti di sperimentare un approccio alla didattica e all'insegnamento stimolante e altamente formativo. Lo studio della storia è fondamentale per la crescita intellettuale e umana dei nostri ragazzi e per l'acquisizione e lo sviluppo di una solida identità culturale, legata alla conoscenza delle proprie origini e del passato del territorio in cui si vive. La Provincia di Verona ha sostenuto il progetto fin dal 2004, anno della sua nascita, e ha continuato a farlo con convinzione nel corso degli anni. Un doveroso ringraziamento va alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto per la fondamentale collaborazione, oltre che ai dirigenti e ai collaboratori dell'Istituto Statale di Istruzione 'Leonardo Da Vinci' di Cerea per aver coinvolto i propri alunni in un progetto così ambizioso”.

Il sindaco di Cerea Marconcini: “Per me è un grande piacere poter illustrare quella che è la sintesi di nove anni di lavoro, un lavoro che è stato possibile grazie alla sinergia di tante istituzioni. Quest'anno ho assistito personalmente agli scavi e ho potuto constatare con entusiasmo che le nostre valli racchiudono un'inestimabile patrimonio culturale. Inoltre, ricordo di aver partecipato alla mostra realizzata nel 2010: qui i risultati del progetto erano chiaramente visibili e tangibili. Per questo motivo, auspico che in futuro continueranno ad esserci risorse e disponibilità per il portare avanti l'iniziativa”.

Il responsabile interventi educativi dell'Ufficio Scolastico provinciale Donà: “Conosco 'Progetto Archeologia' da molti anni e ritengo che sia estremamente formativo e lungimirante. Tale iniziativa, infatti, oltre a favorire l'apprendimento sul campo della storia e della cultura classica, permette agli studenti di fare esperienza in un contesto lavorativo reale. Non a caso, questo progetto ha ottenuto un finanziamento destinato a progetti specifici di alternanza scuola- lavoro”.

Il dirigente Istituto Statale Leonardo Da Vinci Zanettin: "Sono veramente orgogliosa che il nostro Istituto partecipi da ben 9 anni ad un'iniziativa così importante e significativa. Più di 300 ragazzi hanno avuto la straordinaria opportunità di lavorare sul campo, prendendo parte ad un'esperienza di crescita didattica e culturale. Gli studenti, infatti, non solo hanno partecipato a tutte le fasi di scavo, ma hanno anche contribuito a valorizzare il patrimonio storico e artistico del nostro territorio. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la sinergia e la collaborazione tra tutti gli enti e le istituzioni coinvolte, che ci hanno sempre creduto fortemente. Speriamo quindi  che questo progetto di pratica didattica non convenzionale unico nel suo genere prosegua con lo stesso entusiasmo anche in futuro".

Il direttore Nucleo Operativo Salzani: "Sono stato dirigente della Soprintendenza per 32 anni e ho condotto più di 300 campagne di scavo, ma quest'esperienza rimane per me la più straordinaria, quella che mi è rimasta più nel cuore. Vedere negli occhi dei ragazzi l'entusiasmo di lavorare a stretto contatto con la storia mi ha riempito di orgoglio e soddisfazione. Tutti quanti, attraverso un metodo scientifico che li ha visti lavorare fianco a fianco con professionisti esperti, sono riusciti a cogliere il vero spirito dell'archeologia. Sono convinto che tutto quello che hanno costruito ora diverrà con il tempo un prezioso bagaglio di esperienze e di crescita che terranno stretto per tutta la vita".   

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