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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Wonder accende l'Arena per l'unica tappa in Italia

Notte di pianoforte e genialit per il cantautore R'n B. Che gi prepara l'omaggio a "Jacko"

Talking Book, Innervisions, Songs in the Key of Life. Sono (almeno) questi tre i capolavori del rythm and blues e soul che hanno consacrato in leggenda assoluta Stevie Wonder. E ad attendere il cantautore, con la sua vivace sequela di coristi, polistrumentisti e suonatori, saranno le migliaia di persone che stasera potranno affollare gradinate e platea dell’Arena, a partire dalle 21. Una notte con la leggenda, come frettolosamente si potrebbe liquidare il vero e proprio evento, unica tappa in Italia dello statunitense da Seginaw, nel Michigan. Basterebbero, però, le bacheche (mai impolverate) stracolme di premi e riconoscimenti a validare Wonder come “puro genio” e a fare di ogni suo concerto un appuntamento imperdibile.

Anche per chi non conoscesse i suoi 25 Grammy Awards, i premi alla carriera, i suoi dischi compresi nelle più autorevoli classifiche dei “migliori album di tutti i tempi”. Poi anche un Oscar (per la canzone, forse la meno azzeccata del repertorio, “I just called to say, i love you”, dal film “La signora in rosso”, del 1985) che basterebbe ad incoronarlo uno dei numi tutelari del genere afroamericano per eccellenza. Questo a livello internazionale, ben s’intende. Nonostante il luogo comune voglia riservare una nicchia ristrettissima di appassionati del genere musicale nato negli anni ’50 tra le inquinate e affollate vie della East Coast americana, tra Chicago, Detroit, Phliadelphia e New York.

Inutile a dirsi, saranno i fan della prima ora a rimanere ammaliati stasera nell’anfiteatro romano di piazza Bra: non si parla di capelli strappati, urla adolescenziali e teenager con la fidanzata sulle spalle, ma gli accendini non mancheranno, soprattutto durante i fantastici passaggi di I believe (when I fall in love) it would be forever, Isn’t She Lovely, Golden lady, Joy inside my tears. Come, del resto, difficilmente si riuscirà a resistere all’irresistibile carica funk di I Wish, Too high, Higher ground, Sir duke. Immancabile si diceva. Anche per la versione “definitiva” con l’armonica di “Human nature” del mai compianto ex erede Michael Jackson. Dopo A Wonder Summer Night Tour del 2008, che ha registrato il sold-out ovunque, inclusa l'unica tappa italiana a Milano nel settembre di 2 anni fa. “Non vedo l'ora di tornare in Europa per questi concerti. Saranno delle serate meravigliose”, ha detto. Ecco, appunto. Fan, avvisato…

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