I Virtuosi italiani e la promessa del violino Amalia Hall per il Giorno della memoria, il 26 gennaio
È Amalia Hall, 24enne promessa del violino neozelandese, la protagonista dell’omaggio che l’orchestra I Virtuosi Italiani diretta per l’occasione da Federico Mondelci rende alla Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale che ogni anno ricorda, il 27 gennaio, tutte le vittime del nazismo e dell’Olocausto. L’appuntamento è domenica 26 gennaio alle ore 11 a Verona in Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico per il cartellone della XV Stagione Concertistica dei Virtuosi Italiani. Il concerto verrà replicato alle ore 17 all’Auditorium “Pedrotti” di Pesaro.
Amalia Hall eseguirà in prima assoluta per l’Italia il Concerto per violino e orchestra “Distant Light”, del compositore lettone Peteris Vasks e dedicato al grande virtuoso Gidon Kremer. Scritto nel 1996 pochi anno dopo la caduta dell’Unione Sovietica, questo concerto è un esempio della poetica musicale di Vasks che utilizza la musica per riflettere sul rapporto dell'uomo con il mondo naturale, e la crudeltà che le persone infliggono a sè stesse, agli altri e al mondo che le circonda. «Fornire cibo per l'anima alle persone che hanno perso la loro strada», questo secondo l’autore il fine delle sue composizioni.
Amalia Hall, che ha iniziato lo studio del violino ad appena tre anni, ha sbancato l’ultima edizione del prestigioso Concorso Internazionale “Postacchini” di Fermo. Tra i premi in palio per il vincitore anche alcuni concerti con I Virtuosi Italiani, che da tempo collaborano con il Concorso nell’ottica di promuovere le nuove generazioni di musicisti offrendo la loro ultraventennale esperienza e un palcoscenico prestigioso su cui esibirsi.
Il programma viene completato dall’esecuzione dell’Elegia per archi in memoria di Ivan Vasilyevich Samarin di Petr Ilic Cajkovskij, dell’Ottetto Op. 11 e della Sinfonia da Camera op.110a di Shostakovic, quest’ultima nella trascrizione per orchestra d’archi di Rudolf Barshai dal Quartetto n.8. La partitura dell’opera, in entrambe le versioni, è nata nel 1960, in occasione della visita che Shostakovich compì a Dresda per scrivere le musiche del film Cinque giorni, cinque notti dedicato al bombardamento che nel 1945 aveva devastato la città. Il compositore rimase così sconvolto che in pochissimi giorni diede vita a uno dei suoi brani più tragici, dedicandolo alle vittime della Guerra e del nazifascismo.