L'11 maggio a Verona: strane coppie con Marta Morazzoni e Lisa Ginzburg
Giovedì 11 maggio 2017, h 18 Banco BPM, Sala Convegni, via San Cosimo, 10 - Verona Il racconto delle donne Katherine Mansfield (Racconti) / Natalia Ginzburg (La strada che va in città) Marta Morazzoni e Lisa Ginzburg Montaggio cinematografico d'autore e intervento di Valerio Caprara Coordina Antonella Cilento Letture Nicoletta Maragno Light work a cura di Iole Cilento e Teresa Dell'Aversana Per il primo anno Strane Coppie approda a Verona, dopo Napoli e Milano, nella sala Convegni di Banco BPM: la nona edizione di STRANE COPPIE, ideata e condotta da Antonella Cilento per Lalineascritta Laboratori di Scrittura, prosegue quest'anno il percorso esplorativo fra i classici della grandi letterature mondiali e apre le porte al cinema e all'arte contemporanea, ovvero alla luce che squarcia il sipario delle storie.
L'idea nasce dall'osservazione inevitabile che nel corso del Novecento cinema e letteratura sono entrati in concorrenza: quel che un tempo faceva il romanzo in termini di descrizione del mondo e di narrazione spettacolare è ormai appannaggio di forme espressive più rapide e dotate di un diverso linguaggio. Tuttavia, il cinema continua, e continuerà sempre, ad attingere allo specifico della grande letteratura, capace di narrare i conflitti interiori dei personaggi, di approfondire l'avventura umana. Dunque, molte sono le opere cinematografiche che nascono da trasposizioni di grandi romanzi, o ad essi ispirate, e che ne ripropongono, con altra veste temi, immagini e archetipi.
Da qui la nuova formula di STRANE COPPIE che ai classici due scrittori/relatori che narrano al pubblico due grandi romanzi, accostati per affinità, cronologie, temi o contrasti, accosta estratti di capolavori cinematografici scelti e commentati, con i medesimi criteri di affinità, dal critico cinematografico Valerio Caprara. Inoltre, in omaggio agli echi visivi della grande letteratura nell'arte contemporanea e nel cinema, due artiste napoletane, Iole Cilento e Teresa Dell'Aversana, che da sempre si occupano di contaminazione letteraria, si confronteranno con i temi degli incontri producendo, per ogni evento, una coppia di sculture sospese auto illuminanti, ovvero opere di luce (site-specific light work) originali, che caratterizzeranno i luoghi della manifestazione.
Ecco, quindi, un'edizione di STRANE COPPIE "light", ovvero aperta alla comunicazione "leggera", e insieme luminosa, delle arti: il tramite della luce cinematografica e dei site-specific light work per rendere la narrazione letteraria ancor più immaginifica e immediata. Il tema di quest'ultima puntata Il romanzo d'esordio di Natalia Ginzburg è certo fra i meno noti di quest'autrice tanto amata e tanto letta: lei stessa, in quel meraviglioso saggio intitolato Il mio mestiere, ne parla come di un apprendistato ancora insicuro, come se questo libro e i racconti giovanili appartenessero ancora alla scrittura disincarnata degli esordi, priva del vero dolore e della vera gioia che attraversa poi le sue opere mature.
Eppure, ne La strada che va in città (1942) s'intravede tutta la futura Ginzburg: un romanzo giovanile che può giustamente esser messo a paragone con i Racconti di Katherine Mansfield, scritti fra i primi anni del Novecento e la prematura data della sua morte, il 1922, eppure, per curiosa coincidenza apparsi raccolti intorno agli stessi anni dell'esordio di Ginzburg, ovvero nel 1945; racconti che di certo segnarono, come l'opera di Virginia Woolf, il tragitto della scrittura delle donne e di Natalia Ginzburg nei decenni seguenti.
Quest'ultima Strana Coppia della nona edizione s'interroga, in fine, sulla voce delle donne, scegliendo due classici delle letterature italiana e inglese del Novecento, due vite che si sono fatte largo con fatica fra i drammi del secolo ma, soprattutto, hanno costruito un destino nuovo, che mai era stato concesso dall'arte femminile. Un destino diverso per certi esiti: Mansfield, ad esempio, mai tradotta o riletta dal cinema; Ginzburg invece impegnata a lungo nello scrivere teatro e recensire anche il cinema: dal suo lavoro vengono bei film con un'indimenticabile Monica Vitti.
La condizione terrestre, scriveva Natalia Ginzburg, che ci conduce a scrivere quando siamo felici o infelici, con esisti assai diversi eppure spesso complementari, ci dirà, dunque, di queste per sempre giovanissime madri della narrativa contemporanea grazie alle voci di una narratrice d'eccezione come Marta Morazzoni, due volte Premio Campiello, e Lisa Ginzburg, che al suo fine lavoro di scrittrice unisce l'eredità di una famiglia e di una voce. Valerio Caprara, fra i più noti critici cinematografici italiani, inviterà il pubblico ad un attraversamento cinematografico dei classici narrati, mentre Iole Cilento e Teresa Dell'Aversana esporranno un'opera di luce ("light work") ispirata ai temi dell'incontro. A condurre, come ogni anno, Antonella Cilento, ideatrice e organizzatrice con Lalineascritta e il suo staff della manifestazione.
LE OSPITI
Marta Morazzoni (1950), scrittrice e insegnante, due volte vincitrice del Premio Campiello. Dopo la laurea inizia ad insegnare e scopre un grande interesse per autori come Giovanni Testori, Hugo von Hofmannsthal e Marcel Proust. È grazie a Proust che scopre l'inclinazione per la scrittura ed è Pietro Citati, che, dopo aver letto i suoi primi racconti, la propone nel 1983 per la pubblicazione. Dal 1986 inizia la collaborazione con la casa editrice Longanesi e l'editore Mario Spagnol che vede già dagli albori un grande successo con la pubblicazione de La ragazza col turbante, poi tradotto in nove lingue. Nonostante questi rapporti editoriali, nei primi anni, Morazzoni non considera la scrittura come realtà professionale, bensì come il suo azzardo alla vita esente da pressioni o vincoli. Analogo successo riscuotono anche i successivi lavori: nel 1988 L'invenzione della verità (Premio Campiello), nel 1992 Casa materna (Premio selezione Campiello), nel 1997 Il caso Courrier (Premio Campiello). Fra gli altri suoi titoli ricordiamo Un incontro inatteso per il consigliere Goethe (Longanesi, 2005), La città del desiderio, Amsterdam (Guanda, 2006), Trentasette libri e un cane (Filema, 2008), La nota segreta (Longanesi, 2010), Il fuoco di Jeanne (Guanda, 2014).
Lisa Ginzburg (1966), scrittrice, figlia di Carlo Ginzburg e Anna Rossi-Doria, si è laureata presso la Sapienza di Roma e perfezionata alla Normale di Pisa. Dopo essersi occupata della mistica francese del Seicento, si ricorda in particolare l'edizione del Commento mistico al Cantico dei cantici di Jeanne Guyon (Marietti, 1997), ha lavorato come traduttrice (tra i suoi lavori, L' imperatore Giuliano e l'arte della scrittura di Alexandre Kojève, Donzelli, 1998 e Pene d'amor perdute di William Shakespeare, Einaudi, 2002) e collaborato a giornali e riviste quali "Il Messaggero" e "Domus". Ha curato, con Cesare Garboli, È difficile parlare di sé, conversazione a più voci condotta da Marino Sinibaldi, pubblicato da Einaudi nel 1999, intervista a Natalia Ginzburg, tradotto in tedesco (Es fällt schwer, von sich selbst zu sprechen, aber es ist schön, Berlin, Wagenbach, 2001) e in inglese (It's hard to talk about yourself, Chicago, The University of Chicago Press, 2003). Fra le suo opere di narrative ricordiamo Mercati: viaggio nell'Italia che vende (Editori riuniti, 2001), Desiderava la bufera (Feltrinelli, 2002), Anita: storia di Anita Garibaldi (E/O, 2005), Colpi d'ala (Feltrinelli, 2006), Malìa Bahia (Laterza, 2007), Per amore (Marsilio, 2016, finalista Premio Minerva - Giugliano), Spietati i mansueti (Gaffi, 2017).
LA CONDUZIONE
Antonella Cilento (Napoli, 1970) scrittrice, ideatrice e organizzatrice da nove anni di STRANE COPPIE, è stata nel 2014 fra i cinque finalisti del Premio Strega con Lisario o il piacere infinito delle donne (Mondadori), vincitore del Premio Boccaccio 2014. Ha pubblicato nel 2015 Bestiario napoletano (Laterza) e La madonna dei mandarini (NNeditore) e, in precedenza, per Guanda Una lunga notte (Premio Fiesole, Premio Viadana), Neronapoletano, L'amore, quello vero, Isole senza mare, Asino chi legge, La paura della lince (Rogiosi) e, ancora, Il cielo capovolto (Avagliano), Non è il Paradiso (Sironi), Napoli sul mare luccica (Laterza), Nessun sogno finisce (Giannino Stoppani, Premio Giulitto). I suoi romanzi sono tradotti in Spagna, Francia, Germania, Lituania, Corea e Russia. Collabora attualmente con "Il Mattino", "L'Indice dei libri del mese", "Grazia". Ha fondato nel 1993 Lalineascritta Laboratori di Scrittura (www.lalineascritta.it), una delle scuole di scrittura più antiche d'Italia, che nel 2017 compie ventiquattro anni di attività, con sede stabile a Napoli e corsi e stages svolti in tutt'Italia, dal Trentino alla Sicilia e centinaia di corsi rivolti agli insegnanti e agli studenti. Dal 2015 Lalineascritta produce anche L'Archivio Narrato, progetto sostenuto da Fondazione Banco Napoli, dedicato alla scrittura del romanzo e del racconto storico presso l'Archivio Storico del Banco (stage di scrittura e drammaturgia e lezioni magistrali in web conference con grandi scrittori di romanzo storico italiani). Ha coordinato il progetto SudCreativo, stati generali della creatività del Sud (2000) ha realizzato convegni su Pier Vittorio Tondelli e Anna Maria Ortese (A.M.O. 2006), rassegne di autori contemporanei fra cui "Per chi suona la Campan(i)a?" e "Parolemerse" (Avellino). Ha realizzato presso il Teatro di San Carlo L'ORA FATALE, confronti fra opere, balletto e letteratura. E' responsabile del portale www.lalineascritta.it con il quale conduce programmi di formazione e laboratori on-line in web conference. Ha scritto numerosi testi per il teatro e ha collaborato con Mario Martone e Sandro Dionisio.