Al Centro Studi Campostrini il ciclo d'incontri: "Tra religione e civiltà: la dialettica della libertà"
Per il ciclo “Religio” a cura di Pier Angelo Carozzi, docente di Storia delle religioni all’Università di Verona, quest’anno si è scelto il titolo Tra religione e civiltà: la dialettica della libertà. Ogni mercoledì del mese di maggio alle 21 alla Fondazione Centro Studi Campostrini di via Santa Maria in Organo, 4, Verona, il docente si propone di percorrere, in prospettiva storico-comparativa, l'itinerario che il ruolo della religione è venuto giocando nell'ambito delle civiltà come promotore della libertà dell'uomo.
Ingresso libero.
La creazione di miti e di riti, tra ortodossia e ortoprassi, caratterizzano e distinguono il delinearsi e il definirsi delle religioni etniche e delle religioni fondate. Le prime, più arcaiche, costituiscono un tutt'uno con un determinato modello di civiltà, risultandone il fondamento inalienabile; le seconde, nate dal genio storico e mistico di un fondatore, si sono venute aprendo a un messaggio universalistico di valenza soteriologica, proposto all'umanità in quanto tale.
Quando tuttavia una religione, sia essa etnica o fondata, gioca un prevalente ruolo civile, esso stesso si riduce a ideologia politica. E la storia ci palesa che pressoché nessuna religione è sfuggita a tale riduzionismo ideologico.
Il programma è così strutturato:
- Mercoledì 4 maggio alle 21: Mito, rito, ortodossia, ortoprassi;
- Mercoledì 11 maggio alle 21: Religioni etniche, religioni fondate;
- Mercoledì 18 maggio alle 21: La religione civile e il suo ruolo politico;
- Mercoledì 25 maggio alle 21: Libertà e pluralismo religioso.
«Anche il cristianesimo – spiega Pier Angelo Carozzi, curatore del ciclo – dopo i primi tre secoli di collocazione alternativa, quale religio illicita, secondo la definizione giuridico-politica romana, perché libera da compromesso alcuno col potere statale, non sfuggì al destino di tale riduzionismo: dall'editto di Costantino a quello di Teodosio, la religione di Gesù Cristo sostituì il politeismo dell'impero romano, legandosi a quest'ultimo in funzione civile e politica. E tale alleanza si protrasse dal tardo-antico e per tutto il medioevo, fino all'età moderna. La stessa Chiesa cattolico-romana finirà col maturare, anche se soltanto cinquant'anni or sono, proprio grazie al Concilio Vaticano II, la decisione - non dogmatica, ma costantemente operativa - di confrontarsi finalmente con la libertà. Lo ha cominciato a fare dall'approvazione delle due capitali dichiarazioni, Nostra Aetate, sul pluralismo religioso e Dignitatis Humanae, sulla libertà religiosa. Sono occorsi quasi duemila anni, ma la meta è stata raggiunta».
INFORMAZIONI
Il ciclo “Religio” ha il patrocinio del Comune di Verona, della Provincia di Verona e della Regione Veneto, ed è stato realizzato con il contributo della Banca Popolare di Verona e Fondazione Cattolica. Per informazioni chiamare il numero 045/8670770 o scrivere a info@centrostudicampostrini.it