Al Teatro Laboratorio lo spettacolo "Non mi serve niente"
Sabato 4 ore 21 e domenica 5 novembre ore 17 al Teatro Laboratorio (Lungadige Galtarossa 22/A) è di scena "Non mi serve niente", uno spettacolo che indaga la condizione sommersa dei molti che sono senza voce. Il personaggio è un’operaia che vive nella routine della fabbrica una serie di vicende personali che parlano della sua vita sia nella fabbrica che fuori: la sua vita sentimentale e affettiva, la sua rivendicazione anche sociale all’interno della comunità, il rapporto con il padre.
Lo spettacolo procede per quadri. Ogni quadro ha un argomento legato ad alcuni scritti che raccontano le dinamiche del lavoro, il tema dell’alienazione e del potere del capitale sul lavoro. Pensiamo l’economia e il mondo del lavoro come una serie di numeri, di statistiche, di diagrammi di flusso. Tra gli anni ottanta del novecento e gli anni dieci di questo secolo il PIL in quota ai profitti d’impresa ha guadagnato otto punti, cioè centoventi miliardi di euro all’anno. Una ricchezza finita in utili e non in salari, diseguaglianza di reddito che si è allargata enormemente e redditi dei lavoratori precipitati. Quale umanità e quale costo umano si celano dietro il divario di una società che ha definito il concetto di lavoro e di valore in termini di ragioneria sociale? Per rispondere a questa domanda Manlio Marinelli ci offre un testo che scandaglia l’umanità alienata e silenziosamente dolente della società contemporanea, quella società cosiddetta liquida che è invece al contrario un pantano opprimente dentro cui si gioca la più formidabile macelleria esistenziale degli ultimi cinquant’anni.
Testo Manlio Marinelli, regia Luca Mazzone, con Antonella Delli Gatti, voce off Massimiliano Lotti, costumi Roberta Barraja, paesaggio sonoro, foto e video Giulia Mastellone. Produzione Teatro Libero.
Ingresso 12 euro (intero), 10 euro (ridotto over 65 e under 25); 5 euro studenti; 1+1 euro persona disabile + accompagnatore. Si consiglia la prenotazione a biglietteria@teatroscientifico.com