Al Museo Nicolis di Villafranca la mostra "I Grandi Trofei del Vespa Club d’Italia"
I superbi trofei della celeberrima Collezione Marco Romiti al Museo Nicolis, per i 70 anni del Vespa Club d’Italia – Viareggio 1949 – per la prima volta fuori sede nel segno della continuità. Fra tutti spicca l’ambito Trofeo del Turismo, istituito nel 1950 e trasferito ogni anno al Club che ha percorso più chilometri.
I preziosi cimeli tracciano un percorso di ardimento e passione per uno dei capolavori dell’arte industriale italiana: la Vespa Piaggio. I preziosi trofei, conquistati dai vespisti italiani in variegate occasioni sportive e turistiche, saranno esposti, sabato 16 novembre 2019, per la prima volta fuori dalla Sede istituzionale al Museo Nicolis, non a caso il luogo dove l’heritage più raffinato del ‘900 è stato raccolto e viene mostrato in tutto il suo splendore di stile e raffinatezza tecnica.
Rappresentano anni di vera passione, cresciuta insieme all’Italia del boom economico, della “Dolce Vita” e alimentata da questo meraviglioso scooter che ha conquistato tutti gli strati sociali: la Vespa Piaggio, capolavoro dell’arte industriale italiana, in tutto il Mondo è da sempre interpretata come sinonimo di stile, buon gusto, progresso, libertà ed emancipazione femminile.
Nell'occasione oltre al celebre “Trofeo del Turismo” del 1950, pezzo unico, alcune rare pietre miliari Vespa: la 98 de 1946, le Sport del 1952 e 1953, e la mitica 125 di “Vacanze Romane” con Audrey Hepburn e Gregory Peck. La mostra, allestita con la collaborazione specialistica del Vespa Club d’Italia, sarà presentata alla stampa e aperta al pubblico sabato 16 novembre alle ore 11 al Museo Nicolis
Saranno presenti il Presidente del Vespa Club d'Italia, Roberto Leardi con tutto il consiglio direttivo nazionale e Marco Romiti. Un movimento che solo in Italia conta 67.000 iscritti e 570 club di appasionati. Nell’occasione alcune rare pietre miliari Vespa, come la 98 del 1946, le Sport del 1952 e 1953 e la 125 nota per il film “Vacanze Romane” grazie a Audrey Hepburn e Gregory Peck.