In Civica la presentazione della prima monografia dedicata a Ruperto Banterle
A cinquant’anni dalla scomparsa di Ruperto Banterle, la vita e le opere di uno scultore sullo sfondo di Verona, dai tempi felici che precedono la Grande Guerra al fervore degli anni Venti fino al periodo della ricostruzione post bellica dei Cinquanta. La nuova pubblicazione curata dall’Associazione Mario Salazzari è la prima monografia dedicata allo scultore veronese, autore di molte opere a Verona, a Milano e in altre città.
Il suo esordio è nel 1914 con il travolgente e innovativo gruppo intitolato Anelito fuggente, un’opera che rappresenta il frutto dell’amicizia con il giovane poeta Lionello Fiumi, ben presto punto di riferimento per artisti e letterati. Dalla grande esplosione monumentale del primo dopoguerra alle collaborazioni con il fratello Francesco, architetto, negli interventi tra le mura di una città che si rinnova tra Liberty e Novecento, la storia di Ruperto Banterle si ripercorre anche grazie alle opere, i disegni e i bozzetti, per la prima volta raccolti in un catalogo ragionato, conservati nella casa di famiglia a Gombion, frazione di Belfiore d’Adige.
La casa dove amava tornare lasciando d‘estate il suo studio milanese e dove scomparve il 30 luglio del 1968. La testa femminile in bronzo isolata dalla composizione dell’Anelito fuggente del 1914 e il giovanile Ritratto di Lionello Fiumi, in gesso patinato del 1913, provenienti dal fondo Fiumi e confluite nelle collezioni della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti a Palazzo della Ragione di Verona, entrano a far parte, in occasione di questo anniversario, dell’allestimento del percorso storico andando a completare il panorama della Verona tra gli anni ’10 e ’20 con il suo ricchissimo fermento artistico.