Dalla Lessinia alla pianura la decima edizione del Festival degli Organi Antichi
È stata presentata martedì 21 luglio in Loggia di Fra’ Giocondo al Palazzo Scaligero la decima edizione del Festival degli Organi Antichi. Il Festival, nato per promuovere gli organi antichi in territorio veronese e organizzato dall’associazione Musicale di Vigasio, si colloca all’interno di un più ampio progetto che prevede diverse iniziative analoghe realizzate in collaborazione tra la Fondazione Cariverona e realtà attive nei diversi territori di sua operatività con il coordinamento generale del maestro Andrea Marcon. Com’è noto, Fondazione Cariverona da sempre sostiene iniziative culturali in ambito musicale e ha una tradizione pluridecennale di attenzione alle attività che valorizzano gli strumenti musicali oggetto di restauro, così com’è stato per il recupero di oltre 20 organi storici, costruiti tra il ‘600 e l’800, presenti nei territori di riferimento.
Il primo appuntamento è per domenica 26 luglio alle 21 nella chiesa parrocchiale di Erbezzo, in Lessinia, dove il Maestro Christian Tarabbia si siederà all’organo realizzato nel 1735 dal costruttore veronese Gaetano Amigazzi. Dello stesso Amigazzi è anche l’organo della seconda data del Festival, martedì 25 agosto alle 21, nella chiesa parrocchiale di Monte di Sant’Ambrogio. Organista: Margherita Sciddurlo.
Lunedì 7 settembre, sempre alle 21 nella chiesa di San Tomaso Cantuariense in città, si terrà l’appuntamento forse più atteso dell’intera rassegna. Liuwe Tamminga – artista olandese e riferimento internazionale per la musica antica – si esibirà all’organo realizzato, nel 1716, da Giuseppe Bonatti, il costruttore più prestigioso della scuola veronese. Lo strumento, che venne suonato anche dall’allora quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart in un concerto a Verona (7 gennaio 1770), ha la particolarità di presentare un registro di canne in cartone, rispetto ai più diffusi legno o metallo.
La chiesa parrocchiale di Caldierino ospiterà, venerdì 11 settembre alle 21, la tappa successiva del Festival. Il Maestro Nicolò Sari si esibirà all’organo del 1777 firmato da Gaetano Callido, uno dei più grandi organari italiani (suo, tra gli altri, uno degli organi della Basilica di San Marco a Venezia). Il venerdì successivo la rassegna tornerà in città, nella Chiesa di San Pietro in Monastero. A suonare, dalle 21 in poi, un organo firmato da Amigazzi, sarà la marchigiana Federica Iannella.
Domenica 4 ottobre l’appuntamento, alle 19, è alla chiesa parrocchiale di Nogarole Rocca. Per la prima volta nella storia della rassegna, accanto a Ugo Spanu all’organo realizzato da Giovan Battista De Lorenzi nel 1853, ci sarà un secondo strumento: la tromba di Antonio Mura. Il festival terminerà domenica 25 ottobre nella chiesa parrocchiale di Valeggio sul Mincio, dove alle 17 si esibirà il musicista slovacco Stanislav Surin. L’organo – il più grande realizzato nell’800 in tutta la provincia scaligera – è del maestro Giovan Battista Sona.
I programmi musicali punteranno a esaltare le qualità dei singoli organi scelti per questo decimo Festival. Si potranno quindi ascoltare brani del repertorio italiano e straniero del periodo barocco e di autori ottocenteschi. Inoltre saranno proposte opere Mozartiane eseguite sul Bonatti di S.Tomaso, mentre il maestro Stanislaw Surin esalterà il respiro romantico del Sona di Valeggio. Tutti gli appuntamenti del Festival, organizzati anche grazie al supporto dei Comuni e delle parrocchie, sono gratuiti. Gli ingressi saranno limitati nel rispetto dei provvedimenti per l’emergenza Covid-19. Si ricorda a tutti i partecipanti il rispetto delle prescrizioni in vigore.
Sono intervenuti il Presidente della Provincia di Verona, Manuel Scalzotto, il Presidente della Fondazione Cariverona, Alessandro Mazzucco, il Direttore Generale della Fondazione, Giacomo Marino, l’Assessore del Comune di Verona con delega al Patrimonio, Edi Maria Neri e il Presidente dell’associazione Musicale di Vigasio, il Maestro Roberto Bonetto. Erano, inoltre, presenti i rappresentanti dei Comuni che ospiteranno la rassegna.
Manuel Scalzotto, Presidente della Provincia di Verona: «Ritengo che questa rassegna sia importante per due aspetti. Il primo è artistico: interpreti italiani e stranieri toccheranno diversi luoghi della provincia per dar vita a concerti di grande valore. Il secondo aspetto riguarda il patrimonio: tra le molte attività per la comunità poste in essere dalla Fondazione, ritengo essenziale quella della tutela e del recupero di beni, come gli organi antichi di questo Festival, e del patrimonio storico-architettonico scaligero. Ringrazio perciò il Presidente Mazzucco per l’agire quotidiano della Fondazione e per aver voluto coinvolgere, nella presentazione di oggi, la Provincia, in qualità di istituzione che rappresenta l’intero territorio veronese».
Alessandro Mazzucco, Presidente Fondazione Cariverona, spiega: «È gratificante per Fondazione Cariverona dare continuità al sostegno di questo Festival insieme alle altre rassegne dedicate alla Musica antica nei nostri territori di riferimento. La risposta del pubblico e dei più giovani in particolare, la loro partecipazione, è significativa e ci conferma la bontà del comune impegno per la crescita dell’offerta culturale e la solidità delle reti territoriali createsi in questi anni oltre alla proficua collaborazione con la Provincia di Verona, elemento per noi di ulteriore soddisfazione».