A Verona la proiezione del documentario "Deportato I 57633: Voglia di non morire. La storia di Ferdinando Valletti"
Raccontare la deportazione e la Shoah attraverso nuovi punti di osservazione. Questo l’obbiettivo del documentario "Deportato I 57633: Voglia di non morire. La storia di Ferdinando Valletti" che, per la commemorazione della Giornata della Memoria 2019, sarà proiettato lunedì 28 gennaio, alle 21, all’Auditorium del Centro Polifunzionale del Saval. Anima del racconto, la storia di sopravvivenza di Ferdinando Valletti, giocatore di calcio prima dell’Hellas Verona poi del Milan che, deportato nel 1944 al campo di concentramento di Mauthausen, si è salvato dalle atrocità naziste diventando riserva nella squadra di football delle SS.
La storia, liberamente tratta dall’omonimo libro scritto da Manuela Valletti, figlia del protagonista, presenta al pubblico un nuovo punto di osservazione sui drammatici accadimenti della deportazione e, in particolare, sui disperati tentativi di sopravvivenza messi in atto all’interno dei campi di sterminio.
L’appuntamento, ad ingresso gratuito, è promosso dall’associazione Culturale Storia Viva-no profit in collaborazione con la 3? Circoscrizione. L’evento è stato presentato questa mattina dal presidente della Circoscrizione Nicolò Zavarise insieme a Mauro Vittorio Quattrina, regista del film-documentario. Presente la presidente dell’associazione Culturale Storia Viva-no profit Grazia Pacella.
«La storia del veronese Valletti, a molti ancora oggi sconosciuta, ha dato l’idea al regista Quattrina di raccontare l'olocausto, attraverso un nuovo punto di osservazione – spiega Zavarise –. Un viaggio nella drammaticità di eventi storici indimenticabili e, in particolare, nella disperata volontà di sopravvivere di questo nostro concittadino».