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Cultura Veronetta / Via Venti Settembre

I veronesi si ricomprano il loro cinema: "Ri-Ciak", la storica sala in Veronetta torna in vita

In un periodo in cui le sale cinematografiche sono chiuse e rischiano di morire, una storia di coraggio, solidarietà e grande passione culturale nel cuore di Verona. I promotori dell'iniziativa: «Rileviamo un bene privato per renderlo fruibile alla comunità cittadina»

Il 2 febbraio è stato firmato il preliminare per l’acquisizione dell’ex cinema Ciak a Verona da parte dell’Associazione ViveVisioni Impresa Sociale al prezzo complessivo di 200 mila euro da corrispondere in sei anni. Da questa data il cinema, ribattezzato "Ri-Ciak", che sta per «ri-generazione» e «ri-costruzione», è nella disponibilità dei trecento e più soci che al momento hanno aderito all’Impresa Sociale: «Non compriamo per noi: rileviamo un bene privato per renderlo fruibile alla comunità cittadina. Siamo e saremo di fatto delle facilitatrici/facilitatori del processo per far diventare il cinema Ri-Ciak un bene comune».

Cinema Ri-Ciak - 5 febbraio 2021

La sala cinematografica si trova nel quartiere di Veronetta, nei pressi della galleria che collega via Cantarane a via XX Settembre: «Per dare gambe a questo progetto collettivo, - spiegano i promotori dell'iniziativa - il 9 ottobre del 2018 ci siamo costituiti come Associazione ViveVisioni Impresa Sociale a cui hanno dato sostegno importanti enti ed aggregazioni del territorio tra cui l'ateneo veronese. Prima il parziale rinnovo del Direttivo dell’Associazione, poi la pandemia, ci avevano messo in difficoltà rispetto ad un contributo che la Regione Veneto ci aveva riconosciuto ma che ora abbiamo recuperato con la recente approvazione di un emendamento al bilancio della Regione per 50 mila euro, destinate alle prime spese per la rigenerazione del cinema. Ci sono stati momenti di difficoltà, ma abbiamo resistito, tenendoci per mano, ascoltando la voce della città che ci chiedeva di non gettare la spugna. Sono state le relazioni che abbiamo intrecciato in questi due anni a sostenerci per continuare a coltivare questo sogno che diventerà realtà per tutta la città. A cascata sono confluite nuove energie, nuove adesioni, si sono strette nuove relazioni che ci hanno permesso di riorganizzare un nuovo direttivo ancor più motivato e con nuove eccellenti competenze. Si è quindi costruita una rete di opportunià, di desideri, di collaboratori e partner del progetto che continua a crescere».

L'iniziativa, come spiegano gli stessi promotori, ha poi raccolto l'appoggio anche da parte dell'università scaligera: «Abbiamo riscontrato un rinnovato interesse da parte dell’ateneo universitario veronese con il quale abbiamo sottoscritto una convenzione permanente di scambi reciproci che rispondano anche alle esigenze di giovani studentesse e studenti. Il progetto Ri-Ciak, vogliamo ricordarlo, nasce dal desiderio di un gruppo di cittadine e cittadini di Veronetta e della città che da più di due anni si incontrano nel giardino dell’ex Istituto Nani in via XX Settembre con l’obiettivo di riaprire il cinema Ciak chiuso da più di 12 anni. L’iniziativa è partita con la volontà di facilitare l’attivazione di persone, risorse, enti ed istituzioni locali per la creazione di un Cinema di Comunità: un bene pubblico, non statale, modellato sui desideri di socialità e di relazione delle cittadine e dei cittadini di Verona. Lo scopo è di favorire, attraverso l’attività culturale e cinematografica, le pratiche del buon vicinato, la socializzazione e la condivisione di progetti collettivi, rispondendo anche alle esigenze dei giovani e dei meno giovani e delle comunità multietniche presenti nella zona. A regime, immaginiamo un Ri-Ciak aperto tutto il giorno per sette giorni alla settimana, supportato dal volontariato, ma anche da qualche nuovo posto di lavoro».

Tra le idee nelle menti dei promotori della rinascita dello storico cinema Ciak, vi è quella di proporre proiezioni anche al mattino, così come di lasciare la struttura a disposizione delle istituzioni universitarie e delle associazioni degli studenti. Nei pomeriggi la sala potrebbe poi essere noleggiata per laboratori, seminari, incontri, stage, dibattiti e altre attività culturali, contribuendo così, insieme alle proiezioni cinematografiche, alla sostenibilità finanziaria del progetto. L’offerta cinematografica proposta non sarà quella tradizionale della grande distribuzione e delle prime visioni, ma ospiterà seconde visioni, produzioni d’autore e indipendenti che non trovano spazio altrove, rassegne tematiche specifiche, cinema in lingua, oltre a quelle dedicate al puro divertimento e alla leggerezza: «Avremmo previsto anche un social-bar, - spiegano i membri dell'associazione - che svolga servizio di portierato di quartiere e centro di scambio, di relazioni e di coordinamento delle attività culturali del cinema e del rione. In futuro pensiamo anche ad un’Accademia delle Arti Cinematografiche dal respiro internazionale».

A stretto giro, dopo il superamento auspicabile degli inevitabili passi burocratici, partirà la ristrutturazione delle due salette a piano terra che saranno la sede dell'associazione che coordina il progetto, ma anche il luogo dove verranno organizzate le prime iniziative culturali. Quando sarà possibile, inoltre, verranno programmati quanto prima degli eventi che chiameranno a raccolta tutte le cittadine ed i cittadini che vorranno contribuire attivamente, con la loro presenza, alla rinascita dello storico cinema Ciak, o per meglio dire, alla nascita del cinema "Ri-Ciak".

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