Improvvisazioni barocche al Teatro Ristori con l'Arpeggiata diretta da Christina Pluhar
Giovedì 14 febbraio alle ore 20.30 il Teatro Ristori prosegue la rassegna di musica Barocca con la straordinaria presenza de L’Arpeggiata, guidata dalla tiorbista, liutista e chitarrista austriaca Christina Pluhar. Il programma della serata s’intitola “Music for a While, improvvisazioni su Henry Purcell” con il soprano Céline Scheen e l’alto italiano Vincenzo Capezzuto, in cui sono coinvolti anche musicisti jazz come il clarinettista Gianluigi Trovesi e il bassista Boris Schmidt.
Il nome de L’Arpeggiata, che la Pluhar ha fondato nel 2000, coincide anche con una progettualità musicale differenziata che, sebbene sia principalmente ispirata alla musica barocca, si muove tra generi differenti e, a volte, molto distanti tra loro. Un movimento che contribuisce a definire il profilo di una narrativa musicale senza dubbio innovativa e originale, spesso imperniata su soluzioni sottili, apparentemente stridenti e agli antipodi, nella quale convivono i repertori, le tecniche esecutive, gli strumenti della tradizione barocca (chitarra barocca, violino barocco, arpa, clavicembalo, cornetto) e una progettualità “contemporanea” che, oltre ad abbracciare culture e generi diversi, organizza una grammatica nuova, legata all’improvvisazione e alla strumentazione moderna e “trasversale” (clarinetto, chitarra elettrica, acustica e battente, piano, contrabbasso).
L’idea di ampliare gli orizzonti dell’esecuzione ha attraversato tutta la ricca discografia dell’ensemble e ha raggiunto una forma compiuta in “Music For a While. Improvisations on Purcell”, l’album che da il titolo al concerto. Sorprendente sul piano delle sonorità (ricche, articolate, originali, equilibrate), degli arrangiamenti (vivaci, sperimentali, profondi), delle esecuzioni (lineari, “spontanee”, partecipate) e, in generale, del flusso musicale, del ritmo, dell’andamento.
Nel sottotitolo “Improvisations on Purcell” viene dichiarato l’intero progetto: innanzitutto la provenienza dal repertorio del compositore inglese Henry Purcell (1659-1695), in secondo luogo l’elemento annunciato, che insieme all’interazione tra strumenti e linguaggi, contrassegna il progetto e lo stile de L’Arpeggiata, l’improvvisazione. Un elemento che definisce l’interpretazione di un repertorio “aperto” e, in questo senso, innovativo, originale e in continua evoluzione.