"The '70s. Una Stagione felice del Cinema americano". Proseguono gli appuntamenti con i grandi film stelle e strisce degli anni Settanta
Venerdì 11 dicembre - Sala Convegni, Palazzo della Gran Guardia Proiezioni in lingua originale con ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti Ore 21.00 - ALICE DOESN’T LIVE HERE ANYMORE (Alice non abita più qui, USA, 1975, 113’) Regia: Martin Scorsese, sceneggiatura: Robert Getchell, fotografia: Kent L. Wakeford, interpreti: Ellen Burstyn, Kris Kristofferson, Diane Ladd, Jodie Foster, Harvey Keitel.
Uno dei migliori ritratti femminili del decennio, grazie alla bravura della Burstyn e all’abilità di Scorsese nel raccontare vizi e virtù della provincia americana. Il Mereghetti Nella sequenza iniziale, che mostra Alice da bambina, cercammo una combinazione tra Duello al sole e Via col vento adattandola allo stile di William Cameron Menzies per Gli invasori spaziali. Dipingemmo un tramonto rosso che girava per 180 gradi all’interno dello studio e ponemmo la bambina, che assomigliava a Dorothy ne Il mago di Oz, davanti a questo fondale fantastico dove cantava “You’ll Never Know”. In un certo senso, le canzoni cantate da Alice sono ispirate ai vecchi film con Betty Grable». (Martin Scorsese)
Sabato 12 dicembre - Sala Convegni, Palazzo della Gran Guardia Ore 16.00 - THE PARALLAX VIEW (Perchè un assassinio, USA, 1974,102’) Regia: Alan J. Pakula, sceneggiatura: David Giler, Lorenzo Semple Jr, fotografia: Gordon Willis, musica: Michael Small, interpreti: Warren Beatty, Paula Prentiss, William Daniels, Hume Cronyn.
Parallax è lo spostamento apparente di un oggetto quando lo si osserva da due differenti punti di vista. La metafora del titolo è elegante: le cose, i fatti, hanno un significato diverso a seconda dei punti di vista. Talvolta il “vero” significato rimane nascosto e ciò che noi vediamo o capiamo, o crediamo di vedere e capire, è illusorio se non falso. Giovanni Robbiano, Il castoro cinema Il film racconta la fine di un modo vitalistico e ottimista di vedere le cose. Al di là del grande inganno del genere avventuroso, Pakula indica un'ipotesi allucinante sull'attività di una moderna Anonima Omicidi inserita in un contesto politico strutturato sui modelli della persuasione occulta. (Tullio Kezich, Il Mille Film)
Sabato 12 dicembre - Sala Convegni, Palazzo della Gran Guardia Ore 21.00 - THE GETAWAY (Getaway!, USA, 1972, 122’) Regia: Sam Peckinpah, sceneggiatura: Walter Hill, fotografia: Lucien Ballard, musica: Quincy Jones, interpreti: Steve McQueen, Ali McGraw, Ben Johnson, Al Lettieri.
La sequenza più famosa? Forse i due fuggiaschi che si nascondono nella spazzatura, vengono stipati in un camion e risorgono alla vita, all’amore e alla speranza in un gigantesco deposito di rifiuti, trasparente metafora di una società e del suo rapporto con i grandi scenari naturali. Gangster in cento film Assetato di orizzonti più liberi, nostalgico della Frontiera ottocentesca, Pekinpah torna a dirci che l'uomo non può vivere rinchiuso (esemplari le sequenze iniziali con la descrizione degli "animali in gabbia" nel penitenziario) e che perfino il delitto è da preferire a una vita non goduta nella sua pienezza. Non è ben chiaro se il regista vuol ironizzare sul moralismo di una volta o sull'attuale permissività: Getaway! si risolve comunque in una discontinua allegoria del mondo contemporaneo raccontata da un anarchico di destra. (Tullio Kezich, Il Mille Film)
I film verranno proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano.
INFORMAZIONI
Web: https://www.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=19879
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