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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Vinitaly, il giorno di Di Maio. Pace con Sboarina, brindisi e flat tax

Il vicepremier e il sindaco di Verona chiudono la diatriba nata attorno al Congresso Mondiale delle Famiglie. E anche oggi i temi della politica nazionale sono passati tra i padiglioni della fiera

Brindisi e una stretta di mano al Vinitaly per lasciarsi il recente passato alle spalle. Luigi Di Maio ha mantenuto l'impegno preso a parole e oggi, 8 maggio, si è confrontato con il sindaco di Verona Federico Sboarina dopo la provocazione e le successive precisazioni del primo cittadino, in seguito al Congresso Mondiale delle Famiglie. Di Maio aveva criticato aspramente l'evento della Gran Guardia sostenuto invece dal Comune di Verona e per questo Sboarina aveva attaccato il vicepremier, tanto da chiedergli polemicamente di non venire al Vinitaly.
«Ho ribadito al vicepremier che nelle mie dichiarazioni non c'era niente di personale - ha detto oggi Sboarina dopo il chiarimento avuto con Di Maio - Da sindaco non posso accettare che venga offesa la città. A Di Maio ho semplicemente dato il benvenuto nella città più accogliente del mondo. E il vicepremier mi ha risposto che lo sa. La mia posizione dei giorni scorsi è stata unicamente a difesa di tutti i veronesi, che non meritano appellativi di quel tipo. Lo rifarei con chiunque. Niente di politico e niente dietrologie, solo l'urgenza di mettere in chiaro le cose».

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Ma la diatriba con Sboarina è stata solo una piccola parentesi all'interno della visita di Luigi Di Maio al Vinitaly. Nello stand del Veneto c'è stato il brindisi con le bollicine solidali a favore delle Dolomiti, colpite dal disastro dovuto al maltempo dello scorso anno.

Questo è il mio quarto Vinitaly e mi sembra che cresca e migliori sempre di più - ha dichiarato Di Maio - Qui sono presenti aziende che producono da decenni e giovani start up, inoltre avanza sempre più il vino biologico, grazie alla maggiore responsabilità nei processi di produzione. Un comparto come quello vitivinicolo aiuterà sicuramente lo sviluppo nazionale in maniera fondamentale anche quest'anno. Il vino rappresenta uno straordinario volano per il nostro export ed essere qui al Vinitaly significa ringraziare tutti i nostri imprenditori che portano nel mondo un'eccellenza del made in Italy, che contribuisce alla fama del brand Italia. Esportiamo vino italiano anche in Cina. Per questo ribadisco l'importanza di aver firmato il memorandum sulla Via della Seta, su cui siamo arrivati primi tra i paesi del G7.

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E come ieri, 7 aprile, anche oggi il Vinitaly è stato un crocevia anche per la politica nazionale. Nella giornata inaugurale di ieri non si è parlato solo di economia con il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e con il vicepresidente Matteo Salvini. Così anche Di Maio, incalzato dai giornalisti su questioni che riguardano l'esecutivo ha rilasciato qualche dichiarazione sulla flat tax ergendosi a "garante".

La flat tax si deve fare - ha detto Di Maio - L' unica cosa è che deve aiutare il ceto medio, non i ricchi. È questo l'obiettivo che ci poniamo perchè l'abbassamento delle tasse non è un tema di destra o di sinistra, è un tema sacrosanto su cui si fonda l'esistenza di questo governo.

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