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Verona, acquisti online: imprese e persone ancora non si fidano. Frode dietro l'angolo? I consigli

Sono 919 i le imprese che utilizzano l’e-commerce in Veneto: soprattutto uomini sui 40 anni con ditte individuali. Verona a metà classifica ma in crescita. Lo spaccato della realtà veneta e italiana e i suggerimenti per evitare fregature

“Compro on line... così spendo meno: ma cosa avrò messo nel carrello?”. € la domanda provocatoria del convegno organizzato dalla Regione del Veneto alla Scuola Grande "San Giovanni Evangelista" di Venezia, che ha coinvolto le associazioni dei consumatori e i maggiori enti di controllo, analisi e prevenzione delle frodi. Obiettivo era quello di fotografare la situazione esistente e consigliare gli acquirenti su come muoversi in un mercato che offre grandi vantaggi ma può nascondere anche qualche insidia.

Sono 919 i le imprese che utilizzano l’e-commerce in Veneto (dato 2014), +11,5% rispetto all’anno precedente. Padova è in testa alle vendite on line con 222 imprese attive, il 24% del totale regionale, in crescita del 12,1% dal 2013. Il gradino più alto della classifica per crescita in valore percentuale spetta però a Rovigo che, con un +34,6%, ha raggiunto quota 35 imprese, scavalcando cosi la provincia di Belluno che, unico caso in regione, ha perduto nell’ultimo anno 4 realtà. Nella classifica assoluta seguono quindi Verona (189 imprese, +15,2%), Vicenza (167, +8,4%), Treviso (157, +9%) e Venezia (121, +14,2%). Emerge anche che le imprese venete del commercio on line sono per due terzi ditte individuali; in quasi un caso su tre il titolare è donna e in circa la metà dei casi ha meno di 40 anni (dati Camera di Commercio di Milano).

“Il consumatore può sempre tutelarsi attraverso una buona informazione – sottolinea l’assessore alla Tutela del consumatore, Franco Manzato - apprendendo in questo modo le nozioni necessarie per acquisti online consapevoli e senza rischi. Per raggiungere questo obiettivo può servirsi dell’aiuto delle associazioni di categoria presenti sul territorio, organismi competenti in materia di consumi che offrono consulenze gratuite. Credo comunque che i consumatori veneti siano più avvezzi a questa nuova tendenza, rispetto alle aziende produttrici. Ciò nonostante rileviamo un importante aumento delle vendite online nel settore agroalimentare e vitivinicolo. Le nostre imprese del settore primario si stanno muovendo nel web con ottimi risultati, con l'obiettivo di ampliare le vendite nei mercati stranieri". 

QUANTO E DOVE SI COMPRA - Ampliando la ricerca, si denota che in Italia solo il 5% dei produttori di beni e servizi vende in rete, contro il 14% della media europea, con punte del 22% in Germania. Ma è un mercato in continuo aumento, cresciuto costantemente a doppia cifra nell’ultimo decennio, che ha interessanti margini di sviluppo nei prossimi anni. L’offerta è in crescita, ma qual è la domanda? Sono oltre 1 miliardo gli acquirenti online nel mondo, di cui 364 milioni in Europa e 16 milioni in Italia. Gli acquirenti italiani sono fortemente soddisfatti dell’acquisto on line, con una valutazione media pari a 8.5 (scala 1-10). E nel 50% delle famiglie italiane vi è un componente che fa acquisti sul web. Il metodo di pagamento più utilizzato è il sistema PayPal con il 37.2% delle preferenze, lo seguono le carte prepagate con il 24.8%. Il valore delle frodi sul transato è dello 0.13% sul totale di 13.278 milioni di euro delle vendite da siti italiani (dati Consorzio NetComm).

I RECLAMI - Ci sono però anche dati negativi forniti da Adiconsum, che partecipa al "Centro Europeo Consumatori", incaricato dell’assistenza sugli acquisti transfrontalieri: nel 2014 i reclami relativi all’e-commerce gestiti dal Cec Italia, sono stati 807, in crescita del 32% rispetto all’anno precedente, e rappresentano il 67,5% dei reclami totali. 421 casi riguardavano reclami di consumatori italiani verso aziende europee, e 386 al contrario reclami di consumatori europei verso aziende italiane. Di questi 807 casi la maggioranza, il 55,7% era relativo ai trasporti, seguito da prodotti e servizi ricreativi e culturali (11,6%) e arredamento (7,6%). Le frodi possono essere legate alla transazione economica o al fatto che il prodotto acquistato non soddisfa il consumatore.

COME EVITARE FRODI - La guardia di finanza ha fornito alcuni consigli per evitare situazioni spiacevoli:

  • Diffidare dei prodotti offerti con ribassi eccessivi
  • Utilizzare piattaforme di pagamento elettronico (PayPal o GooglePly) associate ad una carta di credito ricaricabile
  • Non fornire i dati della propria carta di credito telefonicamente; acquistare solo da siti web che forniscono transazioni protette
  • Ricordare che gli acquisti fuori dalla UE sono soggetti a dazi doganali a carico dell’acquirente, quindi un acquisto apparentemente conveniente potrebbe alla fine rivelarsi un pessimo affare
  • Prestare particolare attenzione al “pishing”, pagine web fittizie del tutto uguali a quella del servizio originale dove viene richiesto l’inserimento delle proprie credenziali o dettagli sulla propria carta di credito.

Da un’indagine Nielsen condotta su più di 30mila consumatori online in 60 Paesi risulta che in Italia l’e-commerce va a due velocità, con prodotti più acquistati via web ed altri che restano sugli scaffali virtuali. Se da una parte si stima che l’italiano è propenso, ad esempio, ad acquistare on line voli aerei (42% della popolazione), appena l’8% è favorevole a comperare prodotti alimentari, vini e liquori (contro il 26% degli inglesi). A livello globale vestiti, accessori e scarpe con il 46% guidano la graduatoria degli acquisti via web, mentre in Italia questa tipologia merceologica è acquistata online solo per il 30%, posizionandosi al quarto posto dopo la prenotazione di alberghi (35%) e i libri cartacei (32%); l’elettronica di consumo è acquistata online dal 24% della popolazione. E ancora: 3 italiani su 4 dichiarano di preferire ricercare nei negozi giochi e prodotti per l’infanzia.

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