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Martedì, 30 Aprile 2024
Economia Sant'Ambrogio di Valpolicella / Viale del Marmo

Valpolicella, comincia la vendemmia. «Diminuzione del 5% rispetto al raccolto dell'anno scorso»

Il presidente del Consorzio Vini Valpolicella Christian Marchesini: «Vendemmia di stabilità sul fronte del mantenimento dell'equilibrio del mercato e anche sotto il profilo qualitativo»

È partita ufficialmente oggi, 13 settembre, la vendemmia in Valpolicella. Una vendemmia partita 15 giorni dopo rispetto a quella dell'anno scorso e che sempre rispetto al 2022 si stima leggermente meno produttiva. «Le insidie climatiche e fitosanitarie registrate sul territorio della denominazione sono alla base delle previsioni vendemmiali 2023 che, secondo le rilevazioni ufficiali, sconteranno una diminuzione del 5% rispetto al raccolto scorso», ha dichiarato il presidente del Consorzio Vini Valpolicella Christian Marchesini.

Presidente Marchesini consorzio vini valpolicella

Il periodo di raccolta è dunque diverso da quello anticipato della vendemmia 2022, ma comunque in linea con la media dei periodi degli ultimi 15 anni. E anche se si prevede una vendemmia con meno uva, Marchesini condivide le sensazioni positive espresse dall'Unione Consorzi Vini Veneti per la vendemmia in regione. «Si tratta di una vendemmia di stabilità sul fronte del mantenimento dell'equilibrio del mercato e anche sotto il profilo qualitativo. I produttori saranno impegnati ad effettuare la cernita delle uve migliori atte a divenire Amarone. Per il Valpolicella si prospetta un’annata all’insegna della freschezza con una gradazione alcolica più bassa rispetto a quelle precedenti. Una tendenza che sicuramente sarà ben recepita dai consumatori sempre più orientati a vini rossi freschi, fruttati e alcolicamente più leggeri».

Non è stata comunque un'annata facile per i produttori. Il clima è stato altalenante e sono emerse anche emergenze fitopatologiche prontamente gestite sia in fase di difesa che in fase preventiva per preservare la qualità delle uve e la salute del vigneto.
Dopo un maggio con temperature inferiori alla media e precipitazioni abbondanti, i mesi di giugno e luglio sono stati più caldi. In particolare, luglio ha registrato un'eccezionale quantità di piogge, con precipitazioni cumulative triplicate rispetto alle medie stagionali. Nonostante la fenologia delle viti abbia sorpreso con un germogliamento leggermente anticipato nella prima settimana di aprile, la fioritura è stata in linea con la norma e ha mostrato una promettente dotazione produttiva, confermata all'invaiatura.
Sul fronte fitosanitario, la peronospora ha fatto la sua comparsa fin dalle prime settimane di maggio, richiedendo interventi costanti e mirati durante tutta la stagione. Anche l'oidio si è manifestato in modo diffuso, rappresentando una sfida di gestione aggiuntive soprattutto per i viticoltori biologici. È stata, infine, osservata una crescente manifestazione del complesso del mal dell'esca, in gran parte attribuibile a fattori climatici, come l'elevata piovosità estiva, seguita da periodi di siccità e danni causati da eventi atmosferici come la grandine.

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