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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Valpolicella, il prezzo del'uva rimane stabile

Negli ultimi quattro anni il valore medio oscillato tra i 1,55 ed i 1,75 euro al chilogrammo

“Grazie alle azioni intraprese dal Consorzio di Tutela Vino Valpolicella atte a tutelare la produzione, i prezzi delle uve per la vendemmia 2010 rimarranno costanti e addirittura in lieve aumento rispetto agli anni scorsi”, dice Luca Sartori presidente del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella. “Il dialogo e la collaborazione di tutti i componenti della filiera ha, infatti, consentito di portare avanti scelte importanti per la nostra denominazione e garantire così redditività ai nostri produttori”, ha aggiunto il presidente.
 
Una considerazione questa che trova conferma nei dati ufficiali dei mercuriali. Le quotazioni delle uve destinate alla produzione di Amarone negli ultimi quattro anni sono state all’insegna della stabilità con valori medi per anno oscillanti tra 1,55 e 1,75 euro al chilo, così pure le quotazioni dell’Amarone sfuso si attestano da 8 anni a questa parte nell’intervallo tra i 6,50 e gli 8,00 euro, con una punta di 11,20 euro dovuta ad una bolla speculativa che ha coinciso con l’anno di maggior produzione, cioè il 2008 (fonte dati Camera di Commercio di Verona.

Il quantitativo di vino imbottigliato invece è rimasto costante negli ultimi quattro anni tra gli 8 e i 9 milioni di bottiglie, salvo l’isolata impennata delle vendite nel 2010, grazie ad una sapiente azione di marketing e al raggiunto traguardo della Docg. “La riconferma della riduzione della percentuale delle uve messe a riposo ed il blocco dell’iscrizione all’albo vigneti Valpolicella per i prossimi 3 anni, ma anche la fascetta di stato per il Ripasso, hanno sicuramente consolidato i prezzi e gettato solide basi per assicurare condizioni favorevoli anche per gli anni a venire - prosegue Sartori -. In questo contesto, altamente positivo nonostante il periodo di crisi, trovo estremamente fuori luogo la presa di posizione dell’Associazione Famiglie dell’Amarone dell’Arte, che sembra voler dipingere un quadro ingiustamente negativo sulla nostra denominazione, comunicando dati che non corrispondono al vero”.

Che la Valpolicella d’altra parte sia particolarmente ambita è dimostrato dalla continua ricerca di terreni a vigneto, stabilmente quotati intorno ai 500mila euro per ettaro e dal continuo incremento delle superfici vitate che ha portato al decreto di blocco degli impianti sopracitato proprio per evitare sovrapproduzioni. La ricchezza dell’Amarone sta proprio nella differenza che esiste tra una microzona e l’altra, tra i diversi stili di interpretare il vino secondo le tradizioni di ogni singolo produttore, tutti legati da un unico e grande denominatore che è la piacevolezza al consumo.

Esiste un disciplinare che determina i requisiti minimi a livello chimico, mentre le caratteristiche organolettiche del prodotto, vengono certificate e lasciate al gusto del consumatore. “Il Consorzio può con certezza affermare che tutto l’Amarone certificato è Amarone con la “A”maiuscola, non esiste una produzione che possa prendere le distanze da un'altra - conclude Sartori -, esistono invece tanti produttori che lavorano ottimamente, ricevendo quotidianamente premi e attestazioni di stima, nel rispetto della propria tradizione e nella piena legittimità di un sistema consortile che sta dimostrando di funzionare molto bene, l’unico tavolo interprofessionale riconosciuto per legge che ha l’incarico di tutelare, difendere, valorizzare e promuovere la denominazione.”

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