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Economia

Saldi estivi: agosto è stato meglio di luglio, ma vendite in calo

«Sono stati saldi con il freno a mano tirato», ha commentato il presidente di Federmoda Verona Mariano Lievore. Anche se il valore delle vendite è cresciuto o è rimasto stabile per più di metà dei negozianti

«Sono stati saldi con il freno a mano tirato». Il presidente di Federmoda Confcommercio Verona Mariano Lievore ha commentato in questo modo i risultati dei saldi estivi 2023. Saldi il cui valore delle vendite è stato stabile o positivo per oltre metà dei negozi, nonostante ci sia stato nel complesso un calo di vendite rispetto ai saldi estivi dell'anno scorso.

Lievore ha confermato che i dati della provincia di Verona sono in linea con quelli emersi da un sondaggio nazionale tra le imprese associate a Federmoda Confcommercio. Il sondaggio ha evidenziato una diminuzione delle vendite del 2,5% nel mese di luglio rispetto al 2022. Diminuzione che è stata meno marcata (-1,7%) nel mese di agosto. Dati che erano stati previsti da Confcommercio e che sono stati giustificati dall'impennata dell'inflazione. Il 58% degli intervistati ha comunque registrato un valore delle vendite dei saldi stabile (24%) o positivo (34%), a fronte di un 42% che ha registrato un calo.

«A chiusura della stagione c’è stato un aumento degli acquisti e degli affari per i consumatori grazie alle numerose iniziative a conclusione dei saldi in diverse località e il ritorno dei clienti e dei turisti nei nostri negozi - ha commentato Giulio Felloni, presidente di Federmoda Italia Confcommercio - L’importante presenza di turisti stranieri nelle città metropolitane e d’arte oltre che nelle località turistiche ha sicuramente aiutato lo shopping di qualità, lasciando una situazione a macchia di leopardo nel resto d’Italia. Gli amanti dello shopping Made in Italy sono stati, in particolare, americani, arabi, inglesi e si è assistito ad un ritorno, seppur ancora limitato, dei cinesi. I turisti europei provenienti da Francia, Belgio e Olanda hanno poi dimostrato un interesse particolare alla moda proposta dai nostri negozi».

Ed ora che i saldi sono finiti, la moda guarda alle fiere e in particolare alla settimana della moda di Milano. «I commercianti sono pronti con grande entusiasmo ad allestire le nuove vetrine con colori, modelli e capi di qualità che contribuiscono alla vivacità e alla vitalità dei nostri centri storici, delle vie commerciali e delle periferie delle città e dei piccoli paesi - ha concluso Felloni - Il momento impone delle riflessioni di filiera perché i rialzi di listino e il mantenimento dei budget dettati dall’industria della moda potrebbero non essere più economicamente sostenibili dai commercianti e dagli stessi consumatori, alle prese con i rincari generalizzati e gli effetti dell’inflazione. Fino ad oggi, noi commercianti abbiamo contenuto gli aumenti dei listini cercando di non scaricare tutti i costi sui consumatori, ma sarà importante dedicare tempo ed attenzione ai rapporti di filiera come abbiamo sottolineato al ministro Adolfo Urso al Tavolo della Moda ad inizio agosto chiedendo anche una misura per ridurre il costo delle locazioni commerciali; un'Iva agevolata sui prodotti di moda Made in Italy e un bonus moda per l'acquisto di prodotti ecosostenibili».

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