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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Ottima annata per i risicoltori veronesi: «Resa migliore rispetto al 2018»

«Anche come prezzi siamo a circa 5 euro in più rispetto allo scorso anno, cioè probabilmente anche tra i 57 e i 58 euro a quintale. Ad avvantaggiarci è anche il difficile andamento di regioni limitrofe», ha detto Flavio Tiziani

Ottime rese e prezzi più che soddisfacenti. I risicoltori veronesi chiudono un’annata ottima sotto tutti i punti di vista, confermando non solo il primato in Veneto come quantità (2.000 ettari seminati contro i 700 di Rovigo), ma portando a casa anche una qualità eccelsa sia del Vialone Nano che del Carnaroli.

«L’annata è stata buona, grazie a un andamento climatico stagionale favorevole – sottolinea Flavio Tiziani, produttore di riso e nel direttivo provinciale di Cia Agricoltori Italiani -. Le colture, anche dal punto di vista fitosanitario, non hanno registrato particolari criticità. Pertanto, nonostante le semine siano state del 25% in meno tra Vialone nano e Carnaroli, la resa è stata migliore di circa due punti rispetto al 2018, vale a dire tra i 58 e i 60 quintali all’ettaro. Anche come prezzi siamo a circa 5 euro in più rispetto allo scorso anno, cioè probabilmente anche tra i 57 e i 58 euro a quintale. Ad avvantaggiarci è anche il difficile andamento di regioni limitrofe, come la Lombardia e il Piemonte, che hanno visto parte delle coltivazioni compromesse dalle piogge di novembre. Noi, fortunatamente, a metà novembre avevamo già concluso la raccolta e perciò non abbiamo riportato danni».

In Veneto, secondo i dati di Veneto Agricoltura, la superficie coltivata a riso nel 2018 è scesa a circa 3.250 ettari (4% rispetto al 2017): il 90% degli investimenti si concentra nelle province di Verona, che si conferma la prima per investimenti a livello regionale (2.200 ettari, -2,7%) e Rovigo (720 ettari, -6,8%).

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