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Veronafiere, approvato piano per la ripartenza con ambizioni di crescita

Il direttore generale Giovanni Mantovani: «Puntiamo al rafforzamento del posizionamento nei business wine-food, agricoltura e marmodesign e proseguiremo il programma di digitalizzazione»

Il consiglio di amministrazione di Veronafiere, presieduto da Maurizio Danese, ha approvato all'unanimità il piano d'azione 2021-2024 per la ripartenza, rilanciando le ambizioni per un pronto recupero delle prospettive di crescita e redditività aziendali. Un piano che ha validato i criteri utilizzati da Colombo&Associati per l'aggiornamento della valutazione del capitale economico del gruppo ed ha rimodulato l'iniziativa di aumento di capitale di 30 milioni di euro. In tal senso, il cda ha convocato l'assemblea dei soci per l'inizio del prossimo aprile 2021.

«L’industria fieristica italiana, ferma da oltre un anno, ha registrato perdite di fatturato prossime all'80% nel corso del 2020, con punte del 100%, a cui si aggiungono quelle delle filiere collegate, allestitori e congressuale in primis, e l'indotto generato, diretto e indiretto - ha commentato Maurizio Danese, presidente di Veronafiere e di Aefi, l'associazione che rappresenta le fiere italiane - Il cda e il management di Veronafiere hanno elaborato un piano per la ripartenza dell’attività che rinnova le ambizioni di crescita aziendali, crea le condizioni per un graduale ritorno alla redditività e ripristina la solidità della struttura finanziaria del gruppo».
«Si conferma l'obiettivo di rafforzamento del posizionamento nei business wine-food, agricoltura e marmodesign - ha sottolineato il direttore generale Giovanni Mantovani - Contestualmente, proseguiremo il programma di digitalizzazione e integrazione dei format già avviata. La crisi ha accelerato un processo già in atto di ridefinizione del modello di business orientato a una crescita dei servizi a valore aggiunto per le aziende, anche grazie allo sviluppo della digital transformation. Continuerà inoltre il programma di razionalizzazione dei costi per sostenere la risalita progressiva e graduale della curva dei ricavi e della marginalità. L'internazionalizzazione resterà un asset fondamentale».

Giovanni Mantovani e Maurizio Danese_©Veronafiere_FotoEnnevi-2
(Mantovani e Danese - Foto Ennevi)

Per realizzare tutto questo, Veronafiere sta lavorando anche su altri ambiti prioritari. «Ci sono due trasformazioni che la pandemia ha reso indifferibili - ha concluso Mantovani - La prima è un salto culturale e di struttura delle competenze interne, reso necessario dalle discontinuità che il digitale sta imprimendo ai modelli di business. La seconda riguarda il modello di ecosistema per l'innovazione che si sta strutturando in una logica open-innovation coinvolgendo le università, a cominciare da quella di Verona, i centri di ricerca e le start-up collegate alle filiere in cui Veronafiere è leader».

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