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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Annata nera le olive veronesi: le previsioni delle perdite arrivano al 70%

«Oltre al maggio freddo e piovoso, la fioritura è coincisa con un periodo di anomale ondate di forte caldo, che ha inciso negativamente sulla fioritura», ha detto Andrea Lavagnoli, presidente di Cia Agricoltori italiani Verona

Annata da dimenticare per l’olio veronese, che chiude la raccolta 2019 con un bilancio fortemente negativo. Dopo un 2018 eccellente, coronato da un’abbondante produzione (220.000 quintali di olive in Veneto), si può parlare di vera e propria debacle, visto che nel Veneto solo la zona del Garda riuscirà, secondo le previsioni, a portare a casa risultati un po’ più confortanti.

«La stagione olivicola 2019 nel veronese promette di essere ricordata come una delle peggiori degli ultimi anni. Nella migliore delle ipotesi, prevediamo che la raccolta segni perdite dal 60 al 70 % – dichiara sconsolato Andrea Lavagnoli, presidente di Cia Agricoltori italiani Verona -. Oltre al maggio freddo e piovoso, la fioritura è coincisa con un periodo di anomale ondate di forte caldo, che ha inciso negativamente sulla fioritura. Agli sbalzi del meteo, che hanno falcidiato le olive, va aggiunta anche la mosca, che in alcuni casi si è manifestata in maniera molto significativa andando a diminuire ulteriormente le olive sulle piante. Questo potrebbe essere addirittura un ulteriore disincentivo per alcuni produttori a raccogliere il prodotto».

Lo scorso anno la resa, favorita dalle ottimali condizioni climatiche, era stata pari a più del doppio rispetto alla pessima annata 2017. In Veneto ci sono 3.560 ettari a olivo, con crescita annua del +0,7 %. A Verona si concentra circa il 70 % delle superfici regionali, seguita da Vicenza (562 ettari, +0,4%), Treviso (550 ettari, +18,3%) e Padova (430 ettari, +3,6%).

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