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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Lavoro nel turismo, 90mila assunti in Veneto. «Carenza di personale è ancora un problema»

Il presidente della Regione Zaia e l'assessore Donazzan riconoscono che gli operatori cercano ancor più forza lavoro, ma i dati da inizio anno testimoniano una crescita di assunzioni nel settore

«Dall'inizio dell'anno sono stati assunti in Veneto 90mila lavoratori nel settore turistico, un settore che complessivamente va davvero bene. Ma i nostri operatori hanno bisogno di ulteriore forza lavoro, che non sempre è possibile trovare nell’attuale mercato. La chiave è investire sui giovani e attirare ulteriori nuovi professionisti in Veneto». Lo ha affermato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia a commento dei dati diffusi giovedì, 24 agosto, da Veneto Lavoro nel report dedicato alla domanda di lavoro nel settore turistico veneto.

Il documento offre un’analisi comparata rispetto alle principali aree a vocazione turistica della regione. Il mercato del lavoro del turismo risulta oggi in crescita come uno dei comparti più attivi nel reclutamento di lavoratori in Veneto, nonostante le persistenti difficoltà di reperimento denunciate dagli operatori del settore.
L’analisi di Veneto Lavoro prende in considerazione il territorio regionale, nelle diverse declinazioni di: città d’arte, località balneari, Dolomiti, terme euganee, Altopiano di Asiago e colline del Prosecco. Con un totale di oltre 90mila assunzioni nei primi sette mesi del 2023 e circa 70mila lavoratori interessati, nelle principali aree a vocazione turistica della regione si registrano variazioni positive sia rispetto al 2022 che al 2019. In particolare, nelle città d’arte (Padova, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza) la domanda di lavoro dipendente nel turismo tocca quasi 37.700 assunzioni, con 23mila lavoratori coinvolti, segnando un +4% rispetto all’anno scorso e un +7% sul 2019. E sul litorale gardesano, le assunzioni registrate sono state 15.100 (+8% sul 2019 e +5% sul 2022).
Le assunzioni si concentrano prevalentemente nelle attività ricettive e nella ristorazione, con alcune specificità territoriali: nelle aree delle terme euganee, delle Dolomiti e del litorale veneto la domanda di lavoro arriva per la maggior parte dalle strutture che offrono servizi di alloggio mentre nelle Colline del Prosecco, nell’Altopiano di Asiago, nelle città d’arte e sul Garda dalla ristorazione. Mentre Verona e Venezia si contraddistinguono per una domanda di lavoro legata anche all’offerta di altri servizi turistici, quali intrattenimento e organizzazione di spettacoli.
Cresce il volume di giovani assunti e degli over 55 e aumenta anche il peso della componente straniera. Il peso dei contratti a termine sul totale delle attivazioni è superiore all’85% nelle maggior parte dei territori e sfiora il 100% nelle Dolomiti, mentre scende sull’Altopiano di Asiago e sul sito Unesco delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Ad allungarsi rispetto agli anni passati sono però le durate previste, anche oltre i 6 mesi. Crescono inoltre i contratti a tempo indeterminato.

«Il problema della carenza di personale lo stiamo affrontando mettendo in atto tutte le strategie possibili da parte nostra - ha commentato l'assessore regionale al lavoro Elena Donazzan - Resta la necessità di investire sul lavoro di qualità e sulla formazione del personale, elementi essenziali per cercare di migliorare ancora i livelli di occupazione nel turismo che è oggi la maggiore leva di sviluppo economico del Veneto. Il turismo è uno dei comparti più attivi nel reclutamento di lavoratori in Veneto. E la Regione continuerà ad impegnarsi per attivare tutti gli strumenti necessari a migliorare il reperimento di personale, sostenendo in maniera decisa soprattutto l’occupazione di qualità».

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