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Economia

Il natale dei veronesi: pochi regali e risparmio

Secondo Confesercenti oltre il 70% spender poco o nulla per i doni

Se non sarà proprio un Natale di austerità, poco ci manca, almeno secondo il sondaggio della Confesercenti Verona sui consumi natalizi dei veronesi, in un periodo in cui la crisi batte forte anche sul territorio scaligero.

I dati emersi, infatti, segnalano un forte pessimismo verso la spesa e una tendenza sempre più marcata a limitare gli esborsi per i regali ad amici e parenti. Quasi il 31% degli intervistati ha dichiarato che saranno i prezzi a condizionare le Feste Natalizie, mentre il 19% ha sostenuto la tesi che la vera mazzata al Natale la darà la Finanziaria e le tasse.

La sorpresa a questa domanda arriva da un 6%, inesistente nello stesso sondaggio del 2008, che segnala una forte preoccupazione rispetto al posto di lavoro: "Che ci fosse aria pesante già si sapeva – ha spiegato Silvano Meneguzzo, Presidente di Confesercenti Verona –, ma che solo il 10% degli intervistati indichi che questo sarà un Natale sereno dal punto di vista economico è un grosso passo indietro rispetto al 2008, quando questa percentuale toccò il 22%".

Di conseguenza arriva il dato più clamoroso, secondo il quale il 20% dei veronesi non regalerà nulla e il 51% farà solo dei regali strettamente necessari. Se si considera che nel 2008 la somma delle due percentuali raggiungeva a malapena il 39%, si capisce la misura della crisi che ha colpito il settore del commercio: "Verona è sempre stata una città attiva, con dati positivi rispetto alle province vicine. Oggi invece la negatività si fa sentire anche in maniera rispetto se paragonata a Padova o Vicenza, dove le cifre parlano di 50% tra coloro che non compreranno o compreranno poco", ha proseguito Meneguzzo.

Per chi ha deciso di non privarsi dei regali ad amici e parenti, è l’abbigliamento a farla da padrone. Il 23%, infatti, sceglie di donare prodotti legati alla moda, seguiti dai libri con il 13% (in crescita di 4 punti rispetto al 2008), i giocattoli con il 12% e gli alimentari tipici con il 10%. In forte calo l’elettronica, la quale perde ben 10 punti rispetto al 2008, assestandosi al 6%.

Un altro dato significativo, da considerarsi positivo, è il luogo dove il veronese intende fare acquisti natalizi. A fronte del 63% dello scorso anno che dichiarava di recarsi nelle grandi strutture commerciali, quest’anno solo il 18% sceglierà queste, a fronte di un 13% nei mercatini e ad un 16% nei piccoli negozi: "Per le pmi del veronese questo deve essere un dato importante da cui partire – ha concluso Silvano Meneguzzo –. In un territorio come il nostro, con la più alta concentrazione di centri commerciali nel Veneto, la gente sceglie di abbandonare questo tipo di strutture. Un dato che deve far riflettere anche gli enti e le amministrazioni pubbliche, le quali devono prendere coscienza del fatto che questo sistema di distribuzione spersonalizzato non può funzionare". Poco male se il 22% dichiara di acquistare dove spenderà meno (rispetto al 14% del 2008), secondo la Confesercenti l’importante è che si scelga di premiare le piccole e medie realtà che questa crisi rischia di spazzare via dai centri storici.

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