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Dal Forum economico eurasitico di Verona: «Basta sanzioni alla Russia»

Lo hanno chiesto in tanti nella prima giornata di un evento capace di attirare più di mille imprese. Presente anche il ministro dell'interno Salvini: «Nel 2018 non servono le sanzioni, servono amicizia e dialogo»

Cari amici, vi saluto cordialmente in occasione di questo forum che si svolge in una delle più belle città d'Italia. Il forum si è guadagnato credibilità e il giusto prestigio su un tema molto importante. L'economia della fiducia e la diplomazia del business dall'Atlantico al Pacifico riflette infatti il crescente fabbisogno in materia di sviluppo, di energia e di tecnologia, che devono essere libere da barriere e sanzioni. La Russia è pronta a farlo con i partner europei.

È giunto anche il messaggio del presidente della Russia Vladimir Putin, oggi, 25 ottobre, nel primo dei due giorni dell'undicesimo Forum economico eurasiatico. Il forum si tiene a Verona e ha attirato ben 1.100 imprese, tutte presenti all'apertura dei lavori. Il messaggio di Putin è stato letto da Igor Sechin, presidente di Rosneft, una delle principali compagnie petrolifere russe. Lo stesso Sechin è poi intervenuto, anche lui contro le sanzioni economiche che l'Unione Europea ha imposto alla Russia. «Le sempre più aspre sanzioni comminate alla Russia sono finalizzate solo a modificare l'assetto del mercato mondiale, influenzando il settore energetico e favorendo gli Stati Uniti - ha detto il presidente di Rosneft - Servono, invece, investimenti che puntino sull'ecologia ed è necessario insistere sullo sviluppo di politiche volte alla sostenibilità perché il comparto andrà incontro, nel prossimo futuro, ad una riduzione importante delle risorse petrolifere».

Il Forum economico eurasiatico è stato aperto dal suo ideatore, Antonio Fallico, presidente dell'associazione Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia. «Oggi più che mai - ha detto riguardo alle sanzioni contro la Russia - dobbiamo intraprendere ogni azione possibile per abolire le sanzioni in Europa. Ci attendiamo che il governo italiano sia capace di far condividere agli altri paesi il suo atteggiamento antisanzionatorio o in alternativa faccia pesare il suo voto negativo/contro le sanzioni. Dobbiamo passare urgentemente dalle parole ai fatti». E dei fatti si dovrà occupare il vicepremier e ministro dell'interno Matteo Salvini, presente anche lui all'inaugurazione del forum. «Vi ringrazio perché voi lavorate per il dialogo, lavorate per costruire, non per distruggere - ha detto Salvini - Nel 2018 non servono le sanzioni, non servono i carri armati, non servono le truppe militari ai confini: serve l'amicizia, la conoscenza, la crescita, il dialogo».

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Stretta di mano e comunione d'intenti tra il ministro Salvini e il sindaco di Verona Federico Sboarina durante il Forum euroasiatico. «Verona è la terza provincia del Veneto per export e la prima per interscambio con l'Unione eurasiatica, grazie all'avanguardia e alla professionalità delle nostre aziende - ha detto Sboarina - Non possiamo che puntare a migliorare questi risultati. Qui le imprese russe devono sentirsi a casa loro. Noi in campo mettiamo l'innovazione, la tecnologia e le idee di tanti giovani che si stanno facendo strada nel mondo dell'impresa, ma anche una tradizione millenaria nel mondo dell'agricoltura e una storia lunga secoli che ci ha lasciato un patrimonio artistico e culturale di immenso valore. Mi auguro che queste due giornate possano essere produttive e di stimolo per la crescita dell'economia e della cooperazione tra i paesi qui rappresentati, e che i riflettori rimangano accesi ad illuminare la strada del business tra l'Italia, la Russia e l'Eurasia».

Alla prima sessione del Forum economico eurasiatico ha partecipato anche Romano Prodi in qualità di presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli. «L'Europa si trova in un crescente isolamento economico derivante da una continua tensione politica - ha detto Prodi - Mancano le iniziative concrete: stiamo perdendo un ruolo commerciale che è sempre stato la grande forza dell’Europa, siamo ancora il più grande produttore manufatturiero e il più grande esportatore, ma con una tendenza a perdere che preoccupa moltissimo. Non c’è un movimento che riequilibra questa perdita di rapporti con la Russia. L'Europa deve iniziare a dialogare con la Commissione economica eurasiatica, perché stiamo sciupando un patrimonio di rapporti economici mentre abbiamo bisogno di un una strategia vincente da entrambi i lati».

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