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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Fondazione Cariverona, approvato bilancio di esercizio e di missione 2018

Cresce l'avanzo di esercizio di 20,76 milioni di euro, migliora il risultato della gestione finanziaria a 29,75 milioni e il patrimonio netto contabile è pari a 1,725 miliardi di euro

La Fondazione Cariverona ha approvato il bilancio di esercizio e di missione del 2018. I dati salienti sono la crescita dell'avanzo di esercizio pari a 20,76 milioni di euro, il miglioramento del risultato della gestione finanziaria a 29,75 milioni; il patrimonio netto contabile è pari a 1,725 miliardi di euro; sono state rese disponibili per l'attività istituzionale risorse per 56,6 milioni e liquidate erogazioni per 61,3 milioni; inoltre sono stati sostenuti 356 progetti con un impegno contributivo complessivo di quasi 52 milioni di euro.

Fondazione Cariverona Bilancio 2018-2

Il bilancio è stato presentato dal direttore generale Giacomo Marino ed è stato approvato dal consiglio di amministrazione e successivamente all'unanimità dal consiglio generale di Fondazione Cariverona, riunitosi sotto la presidenza del professor Alessandro Mazzucco.
Per il 2018 è stato rispettato l'impegno annuo di 40 milioni nell'ambito degli obiettivi fissati dal piano triennale 2017-2019, mentre diminuisce di circa 20 milioni il debito per le erogazioni deliberate ancora da liquidare che risultano pari a 135,28 milioni di euro.
È stato inoltre concretizzato l'avvio di significative collaborazioni nei bandi realizzati insieme ad altre Fondazioni: Fondazione San Zeno per la didattica, Fondazione Caritro per la ricerca applicata e Fondazione Cariparo per la ricerca scientifica.
Continua, poi, la significativa opera di valorizzazione della collezione artistica della Fondazione grazie alla realizzazione di importanti iniziative culturali realizzate anche con l'obiettivo di diffondere competenze al territorio.

La situazione economico-finanziaria internazionale e, ancor di più quella italiana, nel corso del 2018 è andata evolvendo in maniera negativa, con una discesa del valore di mercato di tutte le asset class di investimenti, che non ha risparmiato il titolo della nostra conferitaria, asset di peso significativo all’interno del nostro patrimonio - ha commentato il presidente Mazzucco - Fortunatamente, ma certo non per caso, la componente più diversificata del portafoglio, ovvero quella in fondi Ucits, si è dimostrata molto meno volatile, grazie all'analisi preventiva di alcune operazioni attuate dalla nostra amministrazione nel corso dell'anno precedente, che hanno consentito di investire con l'ottica di rendimenti calcolati in una dimensione pluriennale. In questo modo si è riusciti a produrre un fondo per le erogazioni superiore al tetto di 40 milioni programmato per il triennio, con il risultato di garantire l'accompagnamento di numerosi progetti, con coperture ben superiori alla quota tradizionale e la partecipazione di un maggior numero di richiedenti, grazie al meccanismo delle attività in rete da noi raccomandato. In sostanza, si è seguito un percorso di minor polverizzazione degli interventi, a favore di un sostanziale efficientamento che è stato molto apprezzato dai nostri interlocutori territoriali. Non ci illudiamo di aver soddisfatto tutti, anzi, sappiamo bene che, di regola, chi non si è sentito accontentato ritiene che avremmo dovuto fare di più. Non è così: noi abbiamo operato e continueremo ad operare in condizioni di mercato complesse avendo ben chiari in primo luogo due aspetti fondamentali del nostro mandato: la tutela del patrimonio e della sua redditualità e le misure di sostegno agli obiettivi territoriali più rilevanti.

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